crayon 6½ / 10 10/12/2011 15:19:14 » Rispondi Questo film ama più il cinema in sè che la sua trama. E' piacevole e garbato, ma troppo " Come ce piace er cinema annoi" .
Il protagonista rimane incastrato nel pastellismo generale del film, che ne è una cifra stilistica importante, intendiamoci, ma alla fine ne risente. Agisce come un automa, non ha un momento di guizzo, non ha un conflitto.
Sospensione dell'incredulità: da spettatore posso accettare ed immergermi nella proposta del regista, che a Le Havre nel 2010 le auto, gli autobus e i vestiti siano tutte degli anni '60, ma dopo che a Idrissa è stato più volte detto di non allontanarsi da solo, di non farsi vedere in giro, di rimanere nascosto, non crederò che il protagonista lo possa mandare a consegnare da solo il pacchetto all'ospedale. Mi sembra una cappella di sceneggiatura e basta.
Lo humor non mi sembra così tagliente, anzi, fin banale.
Infine non concordo con quanti lo descrivono come film francese, anzi, mi sembra la parodia (volutamente, spero) stereotipata della francesità anni 50 da parte di chi francese non è: il formaggio a fine pasto, l'onnipresente bicchiere di vino, la baguette, le auto, i volti degli omini del bar. Una specie di pizza, pasta e mandolino d'oltralpe.