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PAURA NELLA CITTA' DEI MORTI VIVENTI regia di Lucio Fulci

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Alpagueur     3 / 10  21/10/2020 17:02:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La storia è assolutamente priva di senso, i dialoghi sono ridicoli e gli effetti splatter sono totalmente privi di fantasia, soprattutto se si confronta questo film con un classico come "Zombi" (alias "Dawn Of The Dead", 178) di George Romero. Questo film ha portato delle belle idee e aveva un certo stile. Questo film non ha nulla di queste qualità. Ok, finora tutto potrebbe andare bene con il film, se ci fossero più scene trash. Alcune scene sono così stupide che puoi ridere, ma la maggior parte del film è assolutamente noiosa. A volte l'ambientazione è così buia che non puoi vedere nulla e a volte non succede proprio nulla. In alcune scene appare il vecchio splatter/trash degli anni '80, ad esempio quando qualcuno parla e la telecamera ingrandisce i suoi occhi impauriti. Queste scene sono così dannatamente stupide, e la cosa tragica è che vengono ripetute spesso nel film (ogni occasione è buona per una zoomata sugli occhi). Due ragazze lacrimano sangue dagli occhi (una in macchina mentre pomicia con Michele Soavi e una alla fine), questi sanguinamenti dagli occhi sono stati ripresi da Tarantino nel suo film "Kill Bill vol. 1" (dopo che Gogo viene uccisa da Uma Thurman). Ok evidentemente Tarantino ha apprezzato, ma Tarantino scopiazza un po' da tutti, basta che siano film anni '70-'80, di qualsiasi genere, di registi italiani. E' anche peggio de L'aldilà, tutti i personaggi sono marginali, non inducono alcun trasporto emotivo, non c'è sinergia tra loro. Poi sempre la mano che "spreme" la testa del malcapitato di turno per farne uscire il cervello dalla scatola cranica, ma sembra un palloncino che sta per scoppiare. Pieno di riferimenti a scrittori del genere horror come E.A. Poe (La sepoltura prematura), H.P. Lovecraft (Dunwich), Stephen King (Le notti di Salem), ma tutti slegati tra loro, buttati li a caso nel pentolone. Il plot è identico a quello di "Zombi 2", una donna va in questo posto misterioso che non esiste sulle carte geografiche e che tutti temono (l'isola caraibica di Matul in "Zombi ", la città immaginaria di Dunwich, nel Massachussets, costruita sulle rovine di una vecchia città delle streghe) insieme ad un giornalista ficcanaso, una volta arrivati sul posto, dopo mille peripezie, scoprono che questo posto è invaso dagli zombi. Il pretesto è diverso (il ritrovamento del padre, la superstizione e i riti voodoo in Zombi 2, il suicidio iniziale e il libro di Enoch in Paura nella città), ma la sostanza è identica. A ciò si aggiunge che tutti gli eventi precipitano in 2 giorni, proprio alla viglia di Ognissanti, il giorno di Halloween, demolendo un classico americano come la caratteristica festa della zucca e della strega. Gli zombi consociati con Halloween, che assurdità! La solita scena della "mira" (la scheggia che buca l'occhio di Paula in Zombi 2, il trapano qui che trafora da parte a parte le tempie di Bob), sempre accentuata. Non ci posso credere che Dardano Sacchetti (uno dei più grandi soggettisti e sceneggiatori italiani assieme a Franco Ferrini) abbia scritto questa roba scadente. In "Morirai a mezzanotte" è stato in grado di inventarsi un personaggio carismatico come Franco Tribbo e qui brancola alla ricerca di qualcosa che non arriva mai. La stessa musica sembra riecheggia quella caratteristica di Zombi di Romero del 1978. Per colpa di questo film mi sono crollate anche due figure mitiche come Igor de L'etrusco (Carlo De Mejo) e Mike di Ferox (Giovanni Lombardo Radice). In quei film sembravano davvero degli psicopatici cocainomani, Carlo mi aveva persino commosso con quel tragico epilogo e quelle note meravigliose di Riz Ortolani nel film di Crispino (1972). L'altro ne aveva combinato di tutti i colori nel celebre cannibal movie di Lenzi (1981), un vero pazzo furioso drogato. Due assassini veri. Qui sono ridotti a personaggi di contorno (se mai ce ne fosse uno che spicca rispetto agli altri). Mi dispiace troppo sia stato tirato in ballo Poe, che è uno scrittore che ho sempre amato tantissimo, per gli altri due no problem mai piaciuti troppo. L'unico che si distingue un po' dalla mediocrità recitativa generale è Christopher George, che avevo visto molto tempo addietro anche in "Grizzly l'orso che uccide", anno 1976 (ora capisco cos'era quel brontolio sommesso che si sentiva ogni tanto...il ruglio dell'orso! i-d-e-n-t-i-c-o), interpretava lo sceriffo che alla fine tirava una bazookata all'orso. Uno degli horror peggiori che abbia mai visto, film gravemente insufficiente. Lo mandiamo a far compagnia agli altri due della "Trilogia"... Quella villa e L'aldilà. Questo è il peggiore sicuramente.