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MARGIN CALL regia di J.C. Chandor

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jack_torrence     8 / 10  21/05/2012 19:05:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una sceneggiatura eccellente, per un film di fattura stilistica solidissima, girato come un vero e proprio thriller che incolla alla poltrona.
Il ritmo è lento, le scene sono spesso contemplative; ma i dialoghi (e i movimenti di macchina controllati ed "esplorativi" non sono da meno) sono talmente ferrei e incalzanti e ricchi di sostanza e allusioni, che il film ne risulta pienissimo, incalzante, stratificato.
Che magnifica e impassibile rappresentazione del famigerato detto "pesce grande mangia pesce piccolo". La scala hobbesiana dell'homo homini lupus raffigurata ai tempi del capitalismo post-industriale globalizzato post-guerra fredda.

Le crisi finanziarie si ripetono, periodicamente, come dice Irons nel suo monologo conclusivo? O c'è qualcosa di nuovo nella situazione in cui tutti, oggi, siamo invischiati, esposti come formiche su un'autostrada?
Il cinismo dei grandi magnati è forse sempre lo stesso nella storia, ma forse nel sistema attuale c'è un'anarchia tale che un solo episodio in passato è paragonabile: la crisi del '29.
Allora ci volle una guerra mondiale per risanare (paradossalmente) la grande malata, l'economia statunitense.
Cosa ci riserva il futuro?
Forse tra qualche decennio il mondo sarà maturo per il superamento dell'attuale ancien règime in cui la classe dominante è invisibile ed evanescente, e ci governa subdolamente. Per il momento il sistema, i valori umani (e questo film lo dice chiaramente, quanto conta il denaro nella società) sono strutturati intorno alle perversioni dell'ancien règime che ci ritroviamo.