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THE WAY BACK regia di Peter Weir

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StIwY     6 / 10  26/02/2015 23:38:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che peccato, sufficienza scarsa. Perchè ? Perchè come di consueto, l'eccentricità yankee ha preso il sopravvento.

Il film (troppo lungo a mio avviso di 15-20 minuti, e questo lo danneggia ulteriormente), trova come due protagonisti principali, un polacco e un americano (ma va, che novità!).

Il polacco nel suo ruolo intrinseco di polacco poveraccio, in quanto rientrante nella mole di vittime mietute dal nazionalsocialismo tedesco e comunismo sovietico, giusto per non fare dimenticare al pubblico che alla fine la guerra fu vinta anche per merito degli yankee, perchè loro sono sempre quelli più buoni e forti del mondo, in tutti i sensi....e soprattutto democratici.


Fin dai primi minuti si ritroviamo davanti il macho man:

1- Non viene mai contraddetto se non dal polacco poveraccio in un paio di occasioni, ( se no avrebbe fatto la figura del debole e questo sarebbe stato inaccettabile. Inoltre Nonostante abbia una certà età, lui farà parte di quelli che ce la faranno.....ovviamente
2- Rischia la morte infischiandosene del richiamo dell'ufficiale russo....perchè lui è appunto un macho americano ed entra di prepotenza nel bosco a ripararsi dalla tormenta
3- Non si sa come, parla addirittura il mongolo quasi meglio dei nativi locali. Eh si, è una delle lingue più studiate dai macho americani poliglotti
4- Lui ha più cuore di tutti, e infatti si invaghisce affettuosamente alla ragazza, mentre gli altri rimangono più distaccati.

Peter Weir, torna dopo 7 anni, con la cinepresa in una mano, e nell'altra sventolando la bandiera americana.

In parole povere, un gran bel film, ma rovinato dal solito zampino made in USA saturo di prosopopea.