Dom Cobb 7 / 10 11/11/2014 20:35:06 » Rispondi Un esperimento alieno, talmente diabolico e fuori controllo da venir rinchiuso, fugge e si schianta sulla Terra, nelle Hwaii; lì viene scambiato per uno strano cane ed adottato dalla bambina Lilo, la quale dopo la morte dei genitori vive con la sorella ma è a un passo dall'essere affidata ai servizi sociali... In un periodo durante il quale la Disney sta soffrendo alcuni dei suoi insuccessi più cocenti dagli anni '80, Lilo e Stitch porta un refolo di aria fresca, un'ultima boccata di ossigeno prima della definitiva ricaduta degli anni immediatamente seguenti alla sua uscita; e lo fa ripiegando su un progetto meno grande, meno costoso e più incentrato su personaggi ed emozioni rispetto ai classici che lo hanno preceduto, pur non disdegnando l'elemento fantascientifico che già aveva fatto capolino in Atlantis. Il risultato, frutto di una gestazione che trova le sue radici nei primi schizzi del futuro co-regista Chris Sanders nel 1985, è lodevole, ma a mio parere fin troppo discontinuo. L'animazione giova di uno stile più semplice e di un'ambientazione inconsueta per un cartone, soprattutto Disney: mai prima d'ora gli studios avevano ambientato una storia sulle isole hawaiane, e le tecniche utilizzate esprimono la calda atmosfera del posto rendendo il film una gioia non solo per gli occhi.
Da notare l'utilizzo dell'acquerello per il tratteggio degli sfondi, una tecnica che non veniva più usata dai tempi di Dumbo, sessant'anni prima.
Per quanto riguarda la storia, il discorso si fa più complicato: questo film ha la peculiare capacità di confondermi per come i suoi buoni spunti e le sue buone idee, se messe insieme, non portano a un risultato del tutto soddisfacente. Dirò subito che le premesse per le vicende incentrate su Lilo sono a dir poco eccelse: non solo i personaggi (Lilo su tutti) funzionano magnificamente, ma il contesto nel quale si muovono è insolitamente realistico.
E' la prima volta che si affronta un rapporto come quello fra sorelle in un film Disney, la prima dove l'assenza dei genitori esclude la presenza di una zia/matrigna malvagia o di qualsiasi altro cliché tipico del genere. Anzi, a ben vedere, sotto la commedia graffiante che a tratti emerge dai battibecchi delle due sorelle, non c'è assolutamente niente da ridere.
Ciò garantisce un coinvolgimento emotivo non indifferente in più di un momento, sia prima che dopo l'arrivo sulla Terra dell'alieno Stitch, precursore dello Sdentato di Dragon Trainer (del quale, guarda caso, Dean Deblois e Chris Sanders sono entrambi registi) e altrettanto adorabile. Quello che, però, mi impedisce di guardare a Lilo e Stitch come a un grande film è la fantascienza: anche se i personaggi alieni risultano simpatici, anche se le scene in cui si ha a che fare con la loro sottotrama sono ben realizzate, semplicemente non c'entrano un tubo con tutto il resto.
Il prologo sembra uscito dritto dritto da Guerre Stellari, verso la fine passiamo dal dramma di una famiglia costretta a separarsi a un inseguimento in navicelle spaziali fino alla scoperta di un Man in Black (!!!)
La validità del messaggio che il film intende comunicare e la simpatia dei singoli personaggi non gioca alcun ruolo, la sensazione che ne deriva è di stare a guardare due film diversi che non si amalgamano bene tra loro. Quindi, abbiamo i due aspetti principali del film, il dramma e la fantascienza, che funzionano bene separati ma non funzionano bene insieme; è abbastanza per rendere questo un brutto film? Non necessariamente: diciamo solo che basta per soffocare in parte le potenzialità di un film che poteva essere grande e invece è soltanto ok. Strappa qualche risata, di tanto in tanto emoziona, ma senza la fantascienza a sgomitare prepotentemente per avere un posto al sole sarebbe stato molto meglio; solo i bambini non avranno nulla da ridire.