DitaAppiccicose 6 / 10 05/06/2016 22:02:50 » Rispondi "Il rosso segno della follia" mi pare essere uno degli episodi minori della filmografia giallo/horror di Mario Bava. Infatti, nonostante la mano del regista ( nonché la sua fotografia ) si veda e nonostante gli elementi di originalità dati dalla trama ( 1: vediamo fin da subito chi è l'assassino, 2: il protagonista del film è l'assassino stesso ), questo film risulta spesso noioso, lento, prevedibile
( chi fosse stato l'assassino della madre era praticamente certo da subito... ).
Bava mischia i generi ma quello che ne viene fuori non è un giallo, non è un horror ( a proposito: poche scene splatter... ) nonostante ne contenga alcuni elementi
e non è neppure un thriller visto che di tensione non ce n'è. Si salva, come detto, con la maestria tecnica del regista. In compenso mi pare che anche questo film, come altri di Bava in precedenza, abbia influenzato non poco Dario Argento: mi è parso di trovarci, infatti, alcuni elementi che cinque anni più tardi si sarebbero trovati in "Profondo rosso", quali il rapporto tra madre e figlio con il passato che ritorna
per come appare dopo morta, mi ricorda l'assassina del film di Argento.
Più che fatti sono sensazioni, in effetti... Curiosa, infine, la auto citazione, con John che guarda alla televisione un film di Bava ( "I tre volti della paura", nello specifico l'episodio con Boris Karloff ).