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CALTIKI - IL MOSTRO IMMORTALE regia di Mario Bava, Riccardo Freda

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stratoZ     6 / 10  05/12/2023 14:06:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bava e Freda, due icone del cinema di genere italiano e tra i candidati più appropriati per il titolo di pionieri di esso dirigono questo filmetto che pur nella sua non brillante realizzazione ha un valore storico non da poco, quantomeno per il coraggio e la voglia di osare nello spingere nuovi generi all'interno del mercato italiano.

Ispirato in parte a "The Blob" il film narra di questa divinità maya scoperta da dei ricercatori in messico, divinità che poi si rivelerà come un essere monocellulare immortale capace di inglobare tutto e succhiare la vita agli esseri coi quali viene a contatto.

Non è un film dalla forte tensione, più che altro nella sua breve durata vive di qualche picco, di qualche sequenza ben riuscita in mezzo ad un progredire della trama meccanico e di poco mordente, tutta la parte pseudo scientifica, fatta di dialoghi, potrebbe far storcere il naso agli appassionati di fantascienza, ma soprattutto ingombra buona parte del minutaggio a discapito di sequenze più tipiche del genere, ma è giustificabile dalla presunta mancanza di mezzi e budget che affliggeva pellicole simili.
Però Bava o Freda, riescono comunque a regalare qualche sequenza memorabile, seppur lo stile di nessuno dei due è chiaramente riconoscibile, basti vedere la sequenza subacquea in cui vengono recuperati i tesori, con la successiva venuta a galla del mostro, con quel silenzio che accresce sempre di più la tensione, ecco quella penso sia la sequenza più riuscita del film e regala anche un po' di gore con le pelli putrefatte perché assorbite dal mostro.

L'altra parte un po' più interessante è il finale, con l'intervento militare e i suoi carrarmatini che palesemente si vede sono dei modellini alla ricerca della creatura.

Una novità per l'Italia, non particolarmente una novità per l'estero, ad oggi risulta un po' datato ma il grande merito oltre che di aver lanciato, con qualche stento, il genere fantascientifico, è quello di aver lanciato Mario Bava dietro la macchina da presa, per fortuna.