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FERDINANDO IL DURO regia di Alexander Kluge

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amterme63     7 / 10  24/11/2011 23:03:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo interessante film tedesco della metà degli anni '70 satireggia un aspetto che ha sempre inquietato la società tedesca, cioè l'ossessione per l'autorità, la disciplina e l'ordine, nonché la tendenza che hanno certe persone a sentirsi speciali e come investite di una missione per il bene della nazione.
Kluge lo fa concentrandosi per tutto il film su di un solo personaggio, Ferdinand Rieche. L'approccio è distaccato e ironico (una voce off ci presenta le scene creando distacco, ciò che succede non si svolge esattamente secondo i principi di Ferdinand, prevale la critica piuttosto che la simpatia e l'immedesimazione con il protagonista).
Ferdinand è trattato nel film come una figura di comodo piuttosto che come un essere sensibile e complesso. Lo si vede fin dall'inizio che quello che fa serve per porre questioni politiche ed etiche allo spettatore. La costituzione è un intralcio al bisogno di ordine e sicurezza? E' legittimo usare la forza contro cospiratori e comunisti? Conviene essere allenati e pronti a reagire con la forza a disordini di ordine pubblico?
Nella realtà dei fatti la propensione quasi fanatica di Ferdinand per la sicurezza diventa un intralcio per le istituzioni in cui si trova ad agire. Tra l'altro nei fatti non è poi così retto e disinteressato (ricatta una donna facendone la propria amante, abusa insomma del suo potere e ruolo). Nel film comunque non si salva nessuno, tutti sono meschini, falsi e bugiardi. Non esiste amore, amicizia o rapporto fiduciario che tenga. L' implicito fallimento della vita di Ferdinand cozza contro l'altissima considerazione che ha di se stesso e questo contrasto lo conduce al corto circuito finale.
Kluge usa la mdp in modo magistrale e veramente suggestivo. Ci mostra la Germania grigia e invernale delle città del nord in maniera molto efficace.
Il film si affida a un susseguirsi di spezzoni abbastanza staccati e scollegati fra di loro. E' tutto sincopato in poche scene di tipo illustrativo (non succede mai niente di eclatante o drammatico ma solo l'atto grigio e piatto) e occorre molta elaborazione intuitiva da parte dello spettatore per collegare logicamente le immagini fra di loro.
Il fatto che il film sia fondamentalmente statico, che si giri intorno agli stessi temi in maniera quasi ripetitiva, che non ci sia studio o approfondimento di situazioni o persone, produce piano piano un po' di noia o stanchezza (i 90 minuti a me sono sembrati 180).
Peccato, perché il film in fondo è divertente e tecnicamente eccellente.
Infine bisogna tenere presente che molto va perso con la traduzione; il linguaggio usato, il tono di voce sono fondamentali nell'economia del fim, come pure la conoscenza della società tedesca degli anni '70.