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UN BACIO APPASSIONATO regia di Ken Loach

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     8 / 10  15/01/2005 01:26:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mr. Loach, davvero negli ultimi anni facevo fatica a seguirla...Non faccio parte di quei "partigiani" per cui un cineasta di impegno sociale e solide vedute ideologiche deve a tutti i costi essere "salvato" contro il cosiddetto ehm materialismo hollywoodiano... però almeno 60 minuti di terra e libertà, tutto family life (sconvolgente esordio che una volta ho avuto modo di vedere negli schermi televisivi), riff-raff, ladybird ladybird beh sono opere di cui conservo ancora tutto il lordo di una rabbia che vivaddio si è manifestata nel mio cervello Accludo il resto, che non mi ha toccato particolarmente: esercizi di stile ("navigatori", "sweet 17"), riletture tutt'al più invadenti ma mai davvero corrive di un tempo assai più splendente Poi guardacaso un episodio del bellissimo "11 settembre", divorato da una fervida e ritrovata vena vetriolica, e mi ritrovo a parlare di Lei. Non mi basta un Loach corretto che rischiava la maniera ad impatanarsi su un moto compiaciuto di accuse senza colpo ferire Voglio il Loach di un tempo: saggia decisione, ritrovarlo in un film che all'inizio sembra l'elegia d'amore di un'antiLoach come Mike Leigh, dove il sentimento sembra sfiorare spesso il naturalismo classico, con tutte le sue convenzioni, per quanto di una classe e sensualità maggiori delle circostanze sul tema... Ma la rabbia di Loach è sedata ma mai vinta del tutto: a un certo punto il film perde il contatto con i contrasti razziali, le divergenze etniche culturali diventando apolide dimensione dell'impossibilità effettiva di coniugare sentimento e ragione, famiglia e sessualità Non a caso la protagonista femminile sembra uscire da quei personaggi consolidati e indifesi al revanscismo britannico dei romanzi più belli di Jonathan Coe, e nemmeno il college è tanto lontano dal climax di una saga come "la banda dei brocchi"...Il cinema di Loach è quindi meno personale del passato, ha perso qualcosa del suo antico monolitismo invettivo ma ha guadagnato molto di più nel lirismo e nella ragione E' un marxismo che ormai comprende che per sopravvivere al mondo occorre lasciare che il mondo (anche solo lo spettatore e il "suo" di mondo) agisca per sè, rifletta, giudichi apertamente In questo jungle fever britannico, "un bacio appassionato" mette a nudo le varie forme di "piccolo fanatismo" che incombono, dal possessivo melange familiare del musulmano, ai veti religiosi-morali della comunità inglese, emblema reso ancora più forte e ambivalente dalle figure femminili, la madre di fede musulmana piena di amore per i figli, e la donna single che ha avuto il coraggio di rompere un matrimonio perchè non innamorata... E proprio questa donna la seguiamo nelle sfide del destino, quando le viene _ dalla sua stessa comunità "cattolica" - rifiutato il supporto poichè "amorale", o deve assistere a un rito di fidanziamento con l'uomo che ha scelto di amare forse per sempre. Colpisce, in Loach, la dimensione empatica che si sviluppa con i personaggi Ma per quanta rabbia possa darci una vita coercitivizzata dallo strumento familiare, c'è anche il dolore - astratto immenso represso suggerito - per l'assenza patriarcale della famiglia occidentale, nel bene e nel male E tutto è emblemizzato in Casim e la sua famiglia, nell'altrettanto traumatico rifiuto di un padre a un'esistenza tranciata dalla sua affettività più forte, il gemello scomparso chissà come