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HUGO CABRET regia di Martin Scorsese

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     10 / 10  10/02/2012 21:00:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tick, tock, tick, tock, tick, tock, tick, tock, tick, tock,….

Mentre sentiamo il tempo che scorre vediamo incastri e rottelline che girano, ci appare una grande confusione di ingranaggi che in realtà sono scanditi da una logica meccanica. L'inizio parte con la visione di un grande orologio a Parigi che tramite una via di passaggio con una dissolvenza incrociata diventa una rotonda dove la mdp si evolve compiendo una panoramica sulla città di notte per condurci nella stazione ferroviaria parigina, luogo che molto presto diventerà famigliare, dove avverranno parecchi cambi del plot, e vediamo come si passi da una ricostruzione digitale fatta con gli effetti speciali al pezzo girato, alla realtà della messinscena.
La folla e poi lui, il nostro piccolo Hugo, che vive nella torre del campanile della stazione e lo vediamo muoversi furtivo tra scale e ingranaggi, tramite abili movimenti della mdp e primissimi piani dei suoi occhi, con i quali scruta tutto il mondo che compone la stazione: le varie persone (papà Georges, il poliziotto con la gamba di legno, la fioraia, il vecchio pittore che fa la corte alla signora riccona, i passanti,..), i negozi e la moltitudine degli oggetti che sfuggono ai nostri occhi nella dettagliata composizione scenica.

Grazie ad una magnifica fotografia, con a volte una luce diffusa al tuxsteno che emana famigliarità e altre volte una luce dura blu che sottolinea la freddezza dell'ambiente, scenografie che si alternano tra reale e fantastico, una colonna sonora parigina e assoli di pianoforte, costumi e oggetti d'epoca in una quasi perfetta ricostruzione storica (le auto intorno alla rotonda all'inizio, alcuni fatti che non sono successi realmente a Méliès,..), che fa sia da sfondo che da cornice, il film, alternandosi fra scene drammatiche e comiche, non è una storia melodrammatica sul povero orfanello ma bensì un maestoso omaggio al grandissimo Méliès.
Quest'ultimo capolavoro di Scorsese è un film che fa veramente battere forte il cuore a chi ama veramente il cinema. SE UNO NON SA CHI E' MELIES E' BENE CHE NON VADA NEMMENO A VEDERLO PERCHE' SAREBBE INUTILE. E' un inno a quello che fu il cinema nei primi trent'anni della sua vita!

CALIGARIS, IL LADRO DI BAGDAD, INTOLERANCE, IL VASO DI PANDORA, COME VINSI LA GUERRA, LA GRANDE RAPINA AL TRENO, IL MONELLO, IL VIAGGIO SULLA LUNA,..! Uno dei montaggi video più belli che siano mai stati fatti. Quando Scorsese da omaggio a tutti questi primi grandi capolavori ogni cuore cinefilo si stringe in una forte commozione. Man mano che il film si scopre per quella che è, parte il gioco di indovinare le citazioni cinematografiche (aspetto interessante che va in un dolce contrasto con le molte citazioni letterarie presenti nel film) ed è semplicemente meraviglioso vedere la scena in cui la scatola segreta cade a terra e tutti i disegni di Méliès volano in tutta la stanza e la mDp ce li mostra: una carrellata in stile disegno che percorre in pochi attimi, che sembrano non svanire mai, l'intera filmografia dell'onnipotente artista.
Freddy Krueger  16/02/2012 16:40:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
però!! è da vedere allora! =)=)