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MISSISSIPPI BURNING - LE RADICI DELL'ODIO regia di Alan Parker

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6½ / 10  07/07/2007 21:14:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il cinema americano può fare tutto, anche travisare la realtà (scomoda) mostrando la faccia della morale democratica: come sono tediosi questi poliziotti (poco importa che Defoe e Hackman recitino benissimo...) così commoventi nel loro bisogno di cercare la verità, di scoraggiare un dramma razziale che ha ben altri riflessi, per cui - addattato a uno svolgimento particolarmente enfatizzato e a tratti romanzesco (viene da pensare a quel polpettone di Preminger, "E venne la notte") il film è corretto e girato in modo esemplare, ma perde proprio la sua vetriolica denuncia sociale, seguendo il solito e abusato schema di comodo dei "buoni" contro i "cattivi".
E forse non esistono VITTIME e CARNEFICI in una società che sviluppa, attraverso questo tipo di film, proprio la consapevolezza che il Martire è uno solo, e per questo degno di essere compatito. Se non è piaciuto a Spike Lee è per le stesse ragioni. Comunque se non altro tutta la parte finale mette davvero i brividi, ma allora è facile pretendere più l'abbattimento definitivo di certe associazioni anzichè ricordando il loro pericoloso xionismo: e vale anche per gli Usa di oggi