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MISSISSIPPI BURNING - LE RADICI DELL'ODIO regia di Alan Parker

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     8½ / 10  13/01/2007 17:33:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un altro film di denuncia firmato Alan Parker, dopo "Fuga di mezzanotte".
Ugualmente toccante e vero. In questo caso il marcio viene dall'interno, ma è presente allo stesso modo il concetto di microrealtà chiusa in sé stessa: il Mississippi, uno stato dove "devi mandare indietro l'orologio di 50 anni", purtroppo ancora lontano dall'ideale di libertà, diritti, assenza di discriminazione che gli Stati Uniti si fregiavano di avere dopo l'abbattimento della schiavitù, un luogo dove il tempo si è fermato sia nei modi di vivere e di fare, sia nei principi.

Una storia di razzismo diventata famosa, ma in realtà inserita in un'infinità di altre storie a sfondo razziale, che hanno vessato i neri per secoli, come un retaggio della guerra di Secessione: "Le radici dell'odio" - quindi un'odio atavico che affonda le proprie basi da tempo, difficile da scrostare e combattere.

La coppia Hackman-Dafoe è perfettamente delineata e mirabolante, insieme fanno scintille sia perchè sono agli opposti, fisicamente, psicologicamente, nei modi di fare ed intellettualmente sia perchè è il loro desiderio di incastrare i colpevoli che li fa sopportare l'un l'altro. I fatti si concatenano senza momenti di stasi, le situazioni ed i dialoghi non sono mai ridondanti e sono frutto di una bella sceneggiatura ad opera di Chris Gerolmo.
Bravi anche gli altri, Pruitt Taylor Vince, R. Lee Ermey, Stephen Tobolowski e la grande Frances McDormand. Rooker è terribile nella parte del poliziotto duro.