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LITTLE DEATHS regia di Sean Hogan, Andrew Parkinson, Simon Rumley

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Jolly Roger     6½ / 10  02/02/2014 12:28:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Little Deaths è un horror a episodi con forti elementi di sesso, droga e perversioni.
Episodio 1: SUFFICIENTE, solita routine. Una coppietta borghese, benestante e timorata di Dio (a proprio modo), cattura una clochard per usarla per i propri giochini sessuali estremi.
Finirà male.
Episodio 2: SUFFICIENTE, ma molto malato. Una specie di dottor Mengele "coltiva" persone particolari (sì, mi pare che "coltivare" sia proprio il verbo consono), tenendole legate e collegate a delle macchine. Queste persone secernono dal pene (sì, proprio dal pene!) una specie di liquido spe.rm.atico che può essere sintetizzato per creare una potentissima droga. Una prostituta ne diventa dipendente.
Finirà male.
Episodio 3: OTTIMO. Davvero malatissimo, ottimamente musicato e con una fotografia splendida.
Una perversa impiegata, con la fobia dei cani, "utilizza" (sì...mi pare che "utilizzare" sia proprio il verbo consono!) il proprio ragazzo come un cane. Anche sessualmente. Lo mette al guinzaglio e lo violenta con un pene finto. Lo tradisce e lo umilia.
Finirà male…ma molto, molto, molto male :-)
Lo schema seguito è quello classico delle vecchie trilogie, che avevano sempre quella sorta di "morale" di fondo, una specie di nera morale della favola, secondo la quale ognuno a fine dell'episodio si beccava quel che si era meritato. Spiace dirlo, ma questo vale anche nel secondo episodio

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Quello che cambia, rispetto alle vecchie trilogie, sono le tematiche.
Little Deaths è in linea con i nostri anni e con i gusti di un pubblico che si compiace di vedere perversioni e aberrazioni, specie se sessuali, ma allo stesso tempo non riesce a farlo senza privarsi dei propri sensi di colpa, che si sfaldano alla fine dell'episodio attraverso la catarsi della morte che ripulisce dai peccati del mondo - ma insieme a loro pure dai peccatori, buttando insieme bambini e acqua sporca.
Quello che però manca, è quell'ironia di fondo che avevano le trilogie anni '70 e '80. Quell'approccio goliardico, scherzoso e divertito che si prendeva gioco di tutto e che strizzava l'occhio allo spettatore.
D'altronde le due componenti - temi spinti e goliardia - non possono essere mischiate. Little Deaths è un prodotto molto buono.