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MELANCHOLIA (2011) regia di Lars von Trier

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julian     8 / 10  21/04/2013 18:19:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il panegirico della depressione, firmato Von Trier.
Due scene su tutte sono la chiave e la bellezza del film:
Justine che, dopo aver ignorato puntualmente il proprio sposo, ammette con sincerità a Claire di volerlo davvero il matrimonio;
Justine che, dopo aver promesso di custodire per sempre la foto del piccolo appezzamento di terra, la dimentica volutamente sul divano.
Kirsten Dunst, nelle sue molteplici espressioni che continuano a contraddirsi senza logica, è il film e la credibilità del ritratto dello stato depressivo passa dalla sua bravura. Questa è la parte autentica di Melancholia, e lo è perchè Von Trier l'ha conosciuta.
La depressione è uno stato illogico: uno sconosciuto che prova a carpirti i segreti del mestiere può essere la tua gioia per un minuto, l'uomo che hai deciso di sposare la tua condanna. Una minaccia planetaria, perciò, non può che essere un evento da accogliere con serenità, un'occasione per ricongiungersi con il nulla attraverso una conclusione sublime.
Il depresso, nell'ottica di Von Trier, diventa addirittura veggente - in senso metaforico - superiore al resto dell'umanità perchè vede oltre gli schemi dettati da scienza, fede e altre credenze terrene.
Portentoso l'incipit fatto di quadri in movimento, sembra fine a sè stesso ma assume significato in seguito.