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MELANCHOLIA (2011) regia di Lars von Trier

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Tuonato     6 / 10  22/01/2013 18:02:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Parte I - Introduzione
Lungo prologo, tante istantanee al ralenti che sono dei Caravaggio in lento movimento. Altre prospettive surreali di quel che sarà, di ciò che vedremo. Sappiamo già il finale, tanti potrebbero abbandonare qui. E' un suggerimento.
Sublime.

Parte II - Primo capitolo, "la matta"
<<Goditela finché dura>>.
Ma Justine non ci vuole sentire. E così decide di dare i numeri, lei sa che prima o poi in un modo o nell'altro finisce tutto e quindi c'è poco da star allegri. Che oltretutto poveretta perde di vista Antares, stella e bussola insieme.
Un 'Festen' rivisto in sostanza, questa sfarzosa cerimonia. Migliore? Mah, cinese direi. Una patacca, pura imitazione.

Parte III - Secondo capitolo, l'altra ragione
Quella di Claire, sorella che argina a fatica furia Justine. A lei capita "Melancholia". Già, la sorella. No, non solo.
<<La Terra è cattiva>>.
Un enorme pianeta che le si avvicina sempre più. Altro che la brillante Alfa scorpii di Justine. Maledetta terra, dea impietosa.

Conclusioni
Bello.
Il cast femminile. Anche se Gainsbourg e Rampling sono capaci di dare molto di più. Evidentemente non era funzionale, magari rubavano la scena.
Bello.
Tutto tempestato di simbolismi.
678 fagioli era il numero giusto della lotteria. "Temutissimo male", l'inizio non promettevo proprio bene.
Via i libri esposti sugli scaffali! Al loro posto 'Ophelia', 'Davide con la testa di Golia', 'Il ritorno dei cacciatori', 'Il paese di cuccagna'. Echevordì? Non lo so, informatevi se volete io mi rifiuto.
Il ponticello che non si riesce ad attraversare. La salvezza che non si può raggiungere.
Un campo di golf di 18 buche come giardino di casa. Ah no, sono 19. Forse è tempo di uscire dal campo. Qualcuno di testa già ha dato.
Bello.
Un altro film sulla depressione cronica di Larsone. Stavolta però per nulla misogino, il vecchio leone ruggisce contro gli uomini ridicolizzandoli.
Bello. Sempre se non avete già gettato la spugna.
Quello schianto finale. Vera liberazione. Risarcimento doveroso. Per lo spettatore.
Erdruckt  26/03/2013 16:13:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I libri li sostituisce con quelli contenenti immagini tristi, atroci e bizzarre come a esternare il malessere interiore... era la scena più semplice da capire. Comunque in generale sei un ******** patetico.
Tuonato  06/04/2013 01:22:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
chissà che c'era prima del "patetico", la cattiva censura me lo ha celato.
comunque più che del capire la scena io mi riferivo al perché: perché Larsone abbia scelto proprio quei quadri. non so tu, ma io temo che sotto sotto abbia trovato qualche collegamento/significato di cui gode solo lui.