cristiano1970 4½ / 10 31/01/2012 23:38:48 » Rispondi incredibile come molti di voi abbiano visto il capolavoro......................... un'insignificante accozzaglia di sentimenti deprimenti e cinici sulla vita.............sulle persone..........sull'amore........
la bionda: ti stai sposando? per quale motivo hai deciso di sposarti se non lo ami?in piu' lo tradisci il giorno del matrimonio? e poi quante volte ti lavi? voto 1
la mamma: che ci vieni a fare al matrimonio di tua figlia? solo per fomentare l'indolenza della figlia verso il matrimonio e il marito? voto 1
il papa' playboy: che ci vieni a fare al matrimonio di tua figlia? solo per farti prendere in giro dalla ex moglie e per fare il playboy da strapazzo? voto 1
il marito della sorella: lo sapevi di avere una cognata depressa al midollo? allora perche' hai fatto il ricevimento nella tua villarda? e perche' gli rinfacci che ti e' costato una cifra sempre il ricevimento?e soprattutto perche ti suicidi? ma che uomo di m...a sei voto 1
la musica: musica di sottofondo per creare l'atmosfera...........atmosfera de che? insignificante e direi esageratamente invadente..... mi ha ricordato il film kyashan - la rinascita del 2006 dove anche li la musica e' stata troppo inflazionata voto 1/2
kampai 11/04/2012 07:46:30 » Rispondi rispondo al commento sulla musica:è tristano e isotta di wagner e se giudichi questa meraviglia musicale insignificante e invadente non sei degno di avere l'udito.
frine 28/05/2012 02:45:47 » Rispondi Ho letto il tuo spoiler e, a parte quanto osservato da kampai, devo dire che non condivido del tutto le motivazioni per cui hai giudicato negativamente il film. In realtà, il tema della donna alto-borghese che non ne può più di pastoie e convenzioni è vecchissimo: basta pensare alla Séverine di "Bella di giorno" ( Buñuel), che tradisce il marito bello, posizionato e ******* con altri uomini ******* quanto o più di lui. Secondo me, il problema di fondo del film è un altro,....ma no, che dico, è proprio questo: il tema della borghesia ipocrita e pervertita che genera mostri è fritto e rifritto, con la differenza che Buñuel aveva una levità e un senso dell'ironia irripetibili. La sussiegosa seriosità con cui Lars von Trier riscopre l'acqua calda fa venire voglia di darsi a varie possibili attività: 1) guardare un altro film; 2) far radiare dall'albo dei medici lo psichiatra di Lars; 3) farsi un viaggio in Danimarca sperando che ci sia anche gente seria. Naturalmente "Tristano e Isotta" è un capolavoro, che anche io amo molto, però, se posso permettermi un appunto, mi sembra che nel film sia propinato in quantità eccessiva.