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MELANCHOLIA (2011) regia di Lars von Trier

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Atomico     5 / 10  09/01/2012 00:31:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il voto è 5.11 qui approssimato a 5 per ovvi motivi.

Questo film trasmette emozioni di inquietudine e insensatezza, le quali sono emozioni non molto gradevoli da provare.

C'è un tocco di poesia, ma la poesia si gode in un contesto di emozioni positive e non avvilenti.

Personalmente giudico questa film un prodotto privo di messaggi positivi, e inutile e distruttivo.

Le persone tristi e depresse sono quelle che secondo me potrrebbero apprezzare meglio il film perché più in tono con il loro modo di vedere il mondo.
Le persone solari e vitali invece dovrebbero cercare di evitarlo, perché non ci troverebbero in esso nulla di interessante, se non qualche scena da grande impato visivo (soprattutto se visto al cinema).
The Deep Ocean  19/01/2012 23:16:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"C'è un tocco di poesia, ma la poesia si gode in un contesto di emozioni positive e non avvilenti."
Perchè? Non è assolutamente vero, prendi ad esempio Giacomo Leopardi, è uno dei più grandi poeti della storia, ha scritto delle poesie bellissime (L'infinito, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, La Ginestra solo per citarne alcuni), nonostante fosse estremamente pessimista ed esprimesse tutto il suo male di vivere nelle sue poesie, che sono pregne di significati negativi. Riducono addirittura la vita a puro dolore, una vita in cui il piacere e la felicità non sono altro che momenti passeggeri ed illusori, di fuga dal dolore che ritorna inesorabile. Tuttavia sono bellissime, e questo è innegabile. Il cinema, come la poesia, è un veicolo per esprimere il proprio Io, e i messaggi trasmessi, se apprezzabili per la propria profondità, positivi o negativi che siano, avvalorano il film. E le persone che hanno un carattere differente dovrebbero interessarsene proprio per questo motivo, per ampliare il proprio spettro di conoscenze, sennò si rischia di vivere con il paraocchi, o sbaglio?
Scusa, ma secondo me ciò che dici è superficiale e privo di senso. Non avertene a male, non è un insulto, è solo la mia opinione.
Atomico  11/04/2012 17:36:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Siamo d'accordo, mi pare, che la poesia possa esserci anche in un contesto negativo, anche se ad essere descritte sono cose avvilenti. Che ciò avvenga in un film come questo o in una poesia di Leopardi cambia poco.
Non nego neppure che una visione della vita diversa dalla propria sia utile ad arricchire le nostre conoscenze.
Ma io caro Deep, parlavo di un'altro aspetto, della questione ovvero del godimento. E ridadisco ancora una colta che una persona sana, solare che ama la vita non trova n può torvare godimento in ciò che è avvilente e distruttivo.
Chi inve e è depsresso, pessimista, chi ha bisogno di solcare l'inqietudine del proprio essere, è ivnece capace di farlo.
Ecco il motivo della mia recensione.

Tra l'altro secondo me sarebbe interessante usare il film per fare un test, e verificare se le persone che più l'apprezzano sono proprio quelle che hanno un mal di vivere interiore.

The Deep Ocean  01/05/2012 18:34:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora non ti godi la stragrande maggioranza dell'arte e della poesia? No perchè è così. Tra l'altro mi ha colpito una parte della tua risposta.
"una persona sana, solare che ama la vita non trova n può torvare godimento in ciò che è avvilente e distruttivo"
Hai mai letto, o studiato, Pirandello? O magari Svevo? Chi nella società moderna è "sano", si sente bene inserito in un sistema che non ha più valori e non capisce che la vita ha risvolti anche pesantemente negativi, è uno stolto, o semplicemente una persona molto superficiale e cinica. Chi invece comprende tale amarezza è il vero "sano", che non può non riflettere sulla vita. Questo dicono loro. Ora non dico che tale visione sia per forza giusta al cento per cento, ma classificare come depresso, distruttivo e negativo tutto ciò che propone una visione pessimistica della vita mi pare quantomeno limitato. Se poi tu non riesci neanche a sentire il minimo brivido nel leggere una poesia come "Spleen" di Baudelaire (che è di certo una delle più pessimistiche), mi dispiace immensamente per te. Io non credo di soffrire di depressione, tuttavia non posso non restare affascinato da certe opere di una così grande drammaticità.
Quello che intendo dire è che dividere in un sistema dualistico così radicale il mondo mi sembra riduttivo, come anche considerare a priori che una visione positiva sia per forza giusta.
STEn  23/12/2012 17:23:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
condivido in pieno il tuo commento.
Personalmente ritengo che si possa accetare una tale visione pessimistica e ciò nonostante andare avanti nella propria normalità. La differenza sta nella coscienza della propria condizione. Molto meglio un sano che ha riflettuto su queste cose e ha DECISO di vivere, piuttosto che uno che ha accettato in modo irriflesso quanto di buono gli venga propinato, senza alcuno spirito crititco, e viva di solo divertissement.
STEn  23/12/2012 03:26:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
avvilente e distruttivo sono due giudizi di valore. Personalmente io attribuisco alla poesia soprattutto uno scopo di produrre conoscenza, oltre che semplice ricerca estetica della parola, del suono, e delle mmagini che sa evocare. Non sarà una conoscenza scientifica (per quella c'è la scienza appunto) ma è di certo un tipo di conoscenza ineffabile al metodo scientifico. Perciò in certi casi penso che il "godimento" che si può trarre da una poesia vada ben al di là della suggestione di buoni sentimenti, solari e "sani".
Anzi al riguardo di quest'ultimo termine, penso che dal film risulti chiaro che ciò che tu chiami essere sani in fondo sia solo una forma di follia. L'uomo vive soprattutto di progettualità e, sebbene sia chiaro e razionalmente noto a tutti che moriremo, l'essere sani implica il sapere non pensare continuamente alla morte. Il punto è che secondo me non possiamo veramente accogliere l'idea della morte nelle nostre vite, non nella vita di tutti i giorni. Quindi in definitiva l'essere sani è, tra le altre cose, la capacità di sospendere la nostra razionalità e vivere nell'illusione di immortalità.