caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

MELANCHOLIA (2011) regia di Lars von Trier

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Enzo001     9 / 10  16/11/2011 22:28:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film dal sapore nichilista, mi era stato detto. Von Trier sdoppia se stesso in due compagini femminili complementari per quanto opposte, intorno alle quali fa girare un universo forse sì un po' troppo presuntuoso nel volersi assurgere a sintesi dell'intero genere umano ma comunque pienamente funzionale. Lo fa con i modi di chi si mette in gioco completamente e con un gusto ed una ricercatezza tali da sconcertare sin da subito: sulle note di Wagner un susseguirsi d'immagini oniriche accompagnano l'elegante danza dei corpi celesti, una sorta di rito esoterico che inquieta e annichilisce. L'arte diviene metro di comprensione della realtà; la stessa realtà che Justine vorrebbe poter amare ma non riesce, vittima com'è del proprio malessere esistenziale, che è poi il malessere del Von Trier regista che riempie e buca lo schermo. Un film imploso, dunque, che pare riorganizzarsi dopo lo splendido prologo attorno le due protagoniste, Claire e Justine, volti antitetici di una stessa moneta. La prima come bisogno spasmodico di controllo, anche dell'ineluttabile, che s'incarna nell'osservanza metodica del protocollo borghese; etichetta profondamente disprezzata invece da Justine, che forte della propria consapevolezza percepisce a pieno il senso di finitudine dell'esistenza e, quindi, di limite che stride visibilmente con l’infinito significato della libertà. Il rifiuto sprezzante di Justine, violentemente spiattellato attraverso quell'unica animalesca sequenza di sesso, pare tuttavia attenuarsi nella sua manifestazione patologica con l'avvicinarsi di Melancholia. Le coordinate spazio temporali vengono ridefinite per tutti, ma è questa volta Justine ad acquistare il controllo della situazione, abbandonandosi pienamente alla danza di morte di una Natura che appare come forza caotica, fascinosa e distruttiva. Per contro Claire, saldamente ancorata a quei rassicuranti schemi borghesi, si ritrova ora costretta a percepire il profondo senso d'angoscia che pervade l’animo dell’uomo facendolo sentire inadeguato, sbagliato, inutile.
"La terra è cattiva", ma è forse la struggente sequenza finale la compagine meno disperata dell'intera pellicola: le lacrime di Claire vengono controbilanciate dalla speranza che Justine infonde al nipote. Del resto, il giorno in cui i giovani perderanno la speranza sarà un giorno sbagliato.

Ho ritrovato le lacrime di Claire in un bagno del cinema. Lei è entrata singhiozzando, non sapeva che la stessi ascoltando, o forse non le importava. Sono rimasto impietrito, in attesa che uscisse: immaginavo il suo viso e forse la odiavo per questo. Ho aperto la porta per parlarle ma lei era già andata via.
"Chiudi gli occhi. Prendimi la mano"
kubrickforever  23/11/2011 12:05:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
!!!
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  26/11/2011 12:14:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
!!
Invia una mail all'autore del commento Silly  23/11/2011 19:29:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bellissimo commento enzuccio. <3
Invia una mail all'autore del commento Enzo001  26/11/2011 12:14:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' la prima volta che mi capita di andare al cinema e percepire un silenzio praticamente assoluto.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  05/12/2011 22:12:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero, Enzo: anche quando l'ho visto io c'è stato più di un minuto di silenzio in sala, alla fine.
Cmq il tuo commento mi ha commosso.