Von trier sta male - come afferma pompiere nel magnifico commento che precede il mio. E' senz'altro vero che questo "Melancholia" sia un film pregevolissimo sotto il profilo visivo, e dotato di una forza espressiva non comune, molte delle cui immagini sono sicuramente destinate a restare impresse per anni. Condivido poi anche quanto afferma ancora più sotto Bulldog, che se per nichilismo sarei portato a stroncare il film, ammetto che anche in questa pellicola di un regista che ho sempre apprezzato molto si avvertono come dei disvelamenti, come il "balneare di certezze più elevate fra caos estremi, la percezione quasi magica di una realtà delle cose esistenti nella loro essenza e purità". Non per nichilismo è un film sbagliato. E' un film supponente che, lo si avverte con estremo vigore, appare squilibratissimo nel suo essere scritto e realizzato non semplicemente con la (per Von Trier, tradizionale) irriverenza nei confronti dello spettatore e della donna, ma stavolta con un carico aggiuntivo di stanchezza astiosa nei confronti dell'umano consesso. Un astio, stanco, che ha superato la disillusione e la lucidità, e si è arreso alla depressione e al furor vendicativo.
La messa in scena dell'apocalisse non è priva di un indigeribile cattivo gusto nel trattare i caratteri umani come ridicoli insetti da commiserare. E non c'è vera arte in ciò; l'atteggiamento di Von Trier si avvale di un talento in passato fulgente, ma ora ridotto a routinaria tracotanza. Il regista danese vuole incantare, e ha successo (visto l'entusiasmo che leggo) nel blandire in modo impudico tutte le maggiori ansie e complessi anti-borghesi di noi tutti. Ma se mi sono riconosciuto, sì, anche io, nelle frecciate che la prima parte del film rivolge al consesso sociale medio, quello borghese, cogliendo (facilmente) nel segno grazie al fatto di avvalersi dell'esasperazione della falsità, dell'ipocrisia, del "politically correct" e dei "buoni sentimenti di facciata", propri di una cerimonia nuziale, è la seconda, infinita parte dedicata all'Attesa, a sfibrare con una narrazione povera, poverissima, tutta rivolta a rendere lo spettatore partecipe dell'attesa (alla Ionesco, alla Beckett), ma completamente priva di vigore narrativo altro che non la messa in scena didascalica dei tre possibili modi di Attendere una catastrofe: l'ansia disperante (Claire), l'indifferenza depressa (Justine) o l'ipocrisia mediocre e suicida (il marito di Claire). Capita quest'ipostazione in pochi minuti, la restante ora di proiezione rappresenta un'intenzionale tortura dello spettatore, colma di arroganza.
Ho stavolta provato per Von Trier, che ho sempre ammirato molto (e condisceso nelle prove meno riuscite), una sorta di commiserazione.
Per me questo suo film non è affatto incondivisibile nelle suggestioni che vuole lasciare; è però profondamente ingenuo, infantile, quasi capriccioso. E inscusabile, di conseguenza, per quanto vuole essere intollerabile.
cHE COMMENTO.. ..STRANO... Non ci ho capito una mazza.
Una cosa è certa: Von Trier migliora a ogni film.
jack_torrence 26/10/2011 18:24:11 » Rispondi A me invece dispiace di vedere ormai Von Trier peggiorato, con questo film. Purtroppo ha esaurito quello che aveva da dire con "Antichrist", che era bello e coraggioso. Questo Melancholia va troppo oltre, perdendosi nell'estremismo della sua ridondanza, saccenza e tracotanza. Al di là della confezione spesso suggestiva, è un film estremamente banale, il capriccio di un bambino incavolato con il mondo.
Avrei dovuto essere meno "forbito" nel commento; e poi ho voluto contemperare sia le cose che mi son piaciute sia quelle che ho trovato inaccettabili: probabilmente per questa ragione (mancanza di una sintesi e di una univocità del giudizio) il commento è poco chiaro.
anthony 26/10/2011 18:40:29 » Rispondi Tuo parere personale e soggettivo. A parer mio, invece, questo è in assoluto il miglior Von Trier insieme ad Antichrist e The Kingdom! E' il suo film più maturo e profondo.
bulldog 26/10/2011 20:39:15 » Rispondi "priva di vigore narrativo", "va troppo oltre". Il solito schematico Jack, ovviamente non son d'accordo.
Come ho detto nel mio breve commento questi son film d'anima, o ti arrivano o non ti arrivano, inutile starci a discuter sopra.
Sul fatto che possa esser banale concettualmente, "il mondo è brutto è cattivo", sono anche d'accordo, ma se ti sei fermato a quel livello è ovvio che tu non abbia gradito.
jack_torrence 26/10/2011 23:33:12 » Rispondi Sono schematico e me ne scuso; lo sono per necessità di sintesi e di sistematizzazione (non indispensabile, quest'ultima, vero: basti sapere che non sistematizzo che a posteriori, e cerco di non negarmi le emozioni).
QUanto alla banalità concettuale, Gio', non credo di essermi fermato a quel concetto lì... Sono andato a vederlo dopo aver letto tante parole, e pronto a fare un'esperienza "ulteriore" rispetto al "messaggio razionale". Esperienza che ho fatta, sensorialmente, ed emotivamente (specie nel prologo, in tutta la prima parte, nelle scene di fuga con i cavalli, e - sì - nell'ultima sequenza che sono disposto a rivalutare del tutto), ma che è rimasta lì, epidermica, con un grosso macigno pesante al cuore: il senso apocalittico del film (in senso biblico, di disvelamento) mi è parso il grande capriccio di un nevrotico astioso e senza più passione per la vita. E questo mi ha intristito: ma non mi ha trasmesso un senso superiore di tristezza. Mi sono sentito solamente triste per lui (di cui pure ho amato tantissimo "Dancer", "Braking the waves", "Dogville"... anche "Antichrist" lo avevo apprezzato molto). Mi ha suscitato commiserazione. Davvero non mi ha trasmesso nessun senso devastante di angoscia. Ma di più: quel senso di inanità del mondo che "Melancholia" dovrebbe trasmettere non è che io non l'abbia percepito. Credo di averlo percepito più che bene: ma mi è parso - sì sincero, scaturente da una vera depressione - ma mai elevato in un'espressione artistica capace di trasmettere in forme originali e convincenti l'analoga "visione" avuta dall'autore.
bulldog 26/10/2011 23:43:06 » Rispondi Qui chiaramente si entra nella soggettività.
Solo un appunto "senza più passione per la vita." non lo credo possibile, sarò banale, ma già solamente per il fatto di avere la volontà e la passione di creare e girare un film smonta questa ipotesi.
jack_torrence 27/10/2011 10:27:38 » Rispondi E' vero; però può essere un'approssimazione, diciamo "quasi senza".
anthony 27/10/2011 10:43:18 » Rispondi La tua opinione è legittimissima, come tutte le opinioni di questo mondo. Ma il commento è orripilante, scritto male..non ci capisce la siddetta beata mazza. E poi trovo questa tua ultima spiegazione un po' ferma alla superficie dell'acqua; mi pare che tu non riesca a cogliere la profondità infinita di quest'opera; assai più profonda del sopravvalutato "Dancer in the Dark" e del bellissimo -ma seppur inferiore a questo- "Dogville"..)...boh? saranno sensazioni soggettive differenti... ..ma io mi chiedo come non si possa essere stupiti e ammaliati dall'ultima scena.. Questioni di soggettività, come dicevo. Sta di fatto che questo film, a parer mio, non merita l'insufficienza.
Terry Malloy 26/10/2011 21:55:21 » Rispondi Queste citazioni di Simona Ventura da te non me le aspettavo. :) (forse perché torinese?)
Terry Malloy 27/10/2011 14:54:31 » Rispondi In X-Factor 1 la Ventura diceva sempre "mi arriva/non mi arriva". Nel programma è una frase rimasta celebre.
bulldog 27/10/2011 20:32:09 » Rispondi Ah ok, mai guardato X Factor.
atticus 26/10/2011 16:50:10 » Rispondi Ciao Stefano, il film, purtroppo (perché comunque la si pensi credo che sia da vedere) ancora non l'ho visto. Tuttavia sono da sempre un sostenitore enormemente dubbioso di Von Trier: per me supponente è tutto il suo cinema visto fino ad oggi. Pur non amandolo, non mi sono perso un suo film nella speranza di riuscire a cogliere la grandezza che in molti colgono, fin'ora non ci sono ancora riuscito. "Melancholia" sembra una pietra tombale della sua poetica (se così possiamo definirla), spero di riuscire a vederlo presto. Voto coraggiosissimo! ;)
jack_torrence 29/10/2011 00:49:03 » Rispondi Melancholia VA sicuramente visto, non ci son dubbi. Io ho amato tantissimo "Dancer in the dark" e anche "Dogville". Sono sempre stato schierato con Lars, sinora, l'ho capito e l'ho ammirato. Anche in "Antichrist". Io Von Trier lo capisco, lo ammiro e lo apprezzo... Ne parliamo meglio, volentieri, se vuoi. Perché capisco anche benissimo chi non riesce ad apprezzarlo. E' il regista che divide, per antonomasia. Non sono passato "dall'altra parte del campo"... Ho solo trovato questo film tanto ampolloso quanto è pretenzioso. Ma la cosa che mi mette davvero i brividi è leggere tutto questo entusiasmo. Probabilmente - mi dico - "Melancholia" ammalia e rapisce con la potenza di una messa in scena che da un lato se ne frega di tutto e di tutti, da un altro lato padroneggia sempre ammirevolmente il mestiere (e vorrei vedere), però d'altra parte è davvero, secondo me, un immenso gioco di prestigio per lo spirito. Un inno al nulla. Come possiamo applaudire per questo? Dio santo... Evidentemente Lars è riuscito a smuovere un rospo nerissimo lì sotto nel baratro delle anime...temo sia lo stesso rospo che solleticano i satanisti, plagiando altre, più debole menti, in altri, ben più spregevoli modi.
oh dae-soo 29/10/2011 01:15:45 » Rispondi Jack, stai confondendo la fruizione estetica di un'opera con il consenso o l'approvazione della stessa. Per me Melancholia è un capolavoro. Ma lo odio. E se dovessi trovare qualcuno che riesce non solo a comprenderlo ma addirittura ad appoggiarlo, inizierei a preoccuparmi e sottoscriverei col sangue le tue ultime frasi qui sopra. Io ho amato come Lars ci ha esposto la sua malattia, la sua visione delle cose, il suo probabilmente irreversibile mal di vivere. Questo tuo pensiero andrebbe spiegato meglio, altrimenti dovremmo buttare nel cesso secoli e secoli di arte. Pensa solo alla Poesia.
jack_torrence 29/10/2011 02:50:39 » Rispondi Probabilmente è vero che dovrei esprimermi meglio, su questo film, non sei il primo che me lo fa notare. Non credo di confondere la fruizione estetica con l'approvazione. Mi sono sempre trovato ad ammirare anche autori di cui non apprezzavo il nichilismo (come molto Cronenberg, regista che adoro, ma verso cui ho avuto riserve per un certo nichilismo, almeno fino agli ultimi film e al più recente, che, junghiano, non è nichilista). Al di là della mia frase del post precedente, io trovo che esteticamente "Melancholia" sia modesto. Il fatto che abbia alcune immagini sontuose, e una splendida visionarietà, non basta a salvarlo. Un film non lo giudico a compartimenti stagni, e in questo caso addirittura dovrei scindere completamente la forma e il contenuto. Per me il contenuto non è "la sua malattia, la sua visione delle cose". O meglio il contenuto è esattamente questo, ma è assai povera malattia, la sua. E'vero: vedi? non riesco a esprimermi bene.... La mia sensazione, ripensando a "Melancholia", è che sia una grossa bolla messa in piedi per dimostrare un pensiero estremo perché si prova un male estremo. Ma, del mal di vivere, del vuoto dell'esistenza, dell'ipocrisia, della mediocrità borghese, fa un discorso assai generico e banale, nascosto dietro suggestivi ammalianti fronzoli
bulldog 29/10/2011 11:30:23 » Rispondi "La mia sensazione, ripensando a "Melancholia", è che sia una grossa bolla messa in piedi per dimostrare un pensiero estremo perché si prova un male estrem"
jack_torrence 29/10/2011 17:07:02 » Rispondi Ma io sono consapevole di essere schematico. Però gli schemi non vengono prima della capacità di "sentire", te l'assicuro. Vengono dopo, quando a conti fatti posso concludere che, se non ho sentito nel profondo (e sì che Lars mi ha fatto "sentire", in altre occasioni - e ti assicuro che anche vedendo "Melancholia" ho provato a recepire quel che c'era da sentire), l'opera secondo me ha dei limiti e allora mi metto ad analizzare in modo schematico quali sono.
Poi magari, tra qualche tempo, mi capiterà di rivederlo con altri occhi. Non lo posso escludere.
Per fortuna almeno quando un film mi piace mi appassiono a scriverne. Se non mi piace, analizzo in modo razionale i motivi. Chiaro che visto che tu questo film l'hai amato, ciò che a te ha dato, e che io non ci trovo, ti fa essere più ricco e meno schematico di me nel parlarne... Ma in fondo non è normale amare con il cuore ed essere scettici con la testa? :)
bulldog 30/10/2011 11:20:06 » Rispondi E' normalissimo Jack, anche a me capita spesso. Sul fatto che non ti sia piaciuto non c'è nulla di strano, son le spiegazioni che stai dando che trovo frutto di ragionamenti schematici.
Terry Malloy 26/10/2011 21:56:43 » Rispondi Ste, riguardalo per favore e poi fai pubblica ammenda per le cattive parole che hai scritto. Non tanto per Lars, a cui non frega un ***** di niente, ma per me. Sai quanto ci sto male se siamo in disaccordo.