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JANE EYRE (2011) regia di Cary Fukunaga

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Norgoth     6½ / 10  06/04/2012 22:40:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Difficile fare un film all'altezza del libro, un sempreverde capolavoro della letteratura (e per me IL capolavoro, sia per stile che per l'alto livello di coinvolgimento, e tenere alta l'attenzione per settecento pagine non è semplice...).
Ed in effetti il film lascia un retrogusto un po' amaro.
Per essere bello, è bello: la regia e la fotografia sono ottime, così come l'atmosfera che riprende abbastanza bene quella del libro.
Gli attori sono azzeccati e fanno bene la loro parte. Mia Wasikowska è perfetta nel ruolo di Jane (che a dire il vero nel libro è descritta come un cesso, ma con termini più eleganti), così come Fassbender nel ruolo dello strambo Rochester.
I luoghi dove è stato girato sono perfetti, molto affini a quelli che un lettore può aver immaginato mentre leggeva il romanzo (e la Bronte è prodiga di particolari, avoja!)
La storia, tutto sommato, scorre abbastanza bene ed alla parola "fine" ci si arriva. Tuttavia, qui stanno anche la maggior parte dei punti di demerito del film.
Jane Eyre paga il fatto di aver striminzito la storia del libro condensandola in un'ora e cinquanta, tagliando via vaste parti, effettivamente inutili ad una trasposizione cinematografica (tipo gli eterni -infiniti- battibecchi tra Rochester e Jane), ma sacrificando purtroppo anche alcuni punti salienti... soprattutto riguardanti la vita prima di lavorare da Rochester. Così scorticata, la vita della protagonista viene presentata in maniera un po' goffa ed abbastanza semplicistica (se non "affrettata"), quando avrebbe invece meritato di essere approfondita per far amare e comprendere di più la protagonista. Anche certi legami tra i personaggi non sono molto chiari, se a vedere il film è qualcuno che non ha letto il libro.
Si è tagliato pure sul finale, che non è esattamente come nel film. E' molto meglio.
Riassumendo, Jane Eyre libro racconta una vita alquanto cinica ed arcigna, mentre Jane Eyre film racconta una storia sì difficile, ma comunque molto "leggera".
Il risultato di ciò è un lungometraggio un po' banalotto, che si perde nella marea di film in costume tutti uguali.
Aggiungiamoci poi un ritmo altalenante, discreto in certe parti ma lentino in altre, e direi che non c'è altro da dire.
Forse era meglio fare una fiction con tutti i crismi (visto che le fanno di qualunque cosa, oggigiorno), invece di fare un prodotto riuscito a poco più di metà.