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LA FORTUNA DI COOKIE regia di Robert Altman

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kafka62     7½ / 10  27/04/2018 11:14:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sembrerebbe difficile prendere sul serio questa commedia degli equivoci, questo giallo involontario, in cui i personaggi sono o troppo cattivi (l'anima nera dell'intreccio, la sorella maggiore Camille) o troppo stupidi (l'altra sorella Cora) o troppo ingenui (il giovane poliziotto Jason) o troppo onesti (il negro Willis). Eppure questi personaggi, lungi dall'essere stereotipati, risultano essere sapientemente tipizzati, in vista della realizzazione di un apprezzabilissimo effetto volta a volta comico o grottesco, proprio come in una commedia di Shakespeare o di Moliére. E il teatro è, a ben vedere, la vera cifra espressiva del film: teatrali sono le implausibili agnizioni finali

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Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Teatrale è ancora la Salomé che Camille mette in scena con gli improbabili attori della cittadina (l'avvocato, il poliziotto, il negoziante, ecc.) e che costituisce una sorta di doppio, di specchio del film, nel senso che

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Altman è sempre stato a suo agio in film corali, e anche nella descrizione di questa sonnacchiosa cittadina del Mississippi, dove non succede mai niente (come afferma in un negozio un sarcastico cartello) e dove tutti conoscono tutti (il vice-sceriffo non crede alla colpevolezza di Willis perché "io vado a pesca con lui"), riesce a lasciare il suo segno inconfondibile (quella naturalezza nei dialoghi, quella raffinata scorrevolezza di scrittura, quell'umorismo caustico che ricordano i suoi film migliori), grazie anche a un trio di attrici (Glenn Close, Julianne Moore e Liv Tyler) davvero strepitose.