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UNA PURA FORMALITA' regia di Giuseppe Tornatore

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david briar     9 / 10  16/04/2012 17:40:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film magnifico che nemmeno sembra italiano.

Tornatore regala una regia ottima,muovendosi benissimo nell'ambiente misero in cui si svolge il racconto,usando la sua struttura come un personaggio che crea angoscia,facendo sua la lezione data dal genio di Polanski in "Rosemary's baby" e "L'inquilino del terzo piano".Inoltre,sono notevoli diversi movimenti di macchina,che rendono molto bene lo stato di spaesamento vissuto dal protagonista.Tutto il film mette ansia e tensione soprattutto grazie al lavoro di regia,che da toni inquietanti a tutta la vicenda,lasciando lo spettatore attaccato allo schermo,catturato da un ritmo ben scandito.Talvolta gioca di sottrazione,soprattutto nei dialoghi dell'interrogatorio,dimostrando una capacità notevole ad adattare il registro narrativo alle situazioni,mantenendo comunque una sua personalità.

La sceneggiatura è un lavoro svolto al meglio,con dialoghi memorabili e citazioni da incorniciare.Straordinario il modo in cui si sviluppa il personaggio di Onoff,che inizialmente sembra mediocre e poco interessante,per poi diventare sempre più intrigante man mano che si procede,in modo graduale e imprevedibile.Particolare anche la figura del commissario,costretto ad intraprendere un confronto pieno di contraddizioni con un suo mito.

Il tutto supportato da un Depardieu immenso e da un Polanski anche lui straordinario,che dimostra enormi qualità attoriali oltre a quelle registiche,con cui ha sicuramente influenzato questa pellicola.

E poi si arriva al finale,che spazza via tutto in maniera sorprendente e coraggiosa.Negli ultimi minuti Tornatore gestisce alla grande scene molto complicate e importanti,dandogli un valore aggiunto.
Si viene a creare una strana senzazione,classica di film con finali di questo tipo,solo che stavolta allo stupore e alla soddisfazione si aggiunge la malinconia.
Malinconia ascoltando "Ricordare",toccante canzone cantata dallo stesso Depardieu sui titoli di coda ;malinconia di fronte alle riflessioni sulla vita, sulla morte,sui ricordi e su tante altre cose create dalla quadratura del cerchio nella soluzione finale;malinconia negli occhi di un gigantesco Depardieu e nella strada che ancora ha davanti a sè.

Complesso e sublime..