kowalsky 8 / 10 05/10/2011 23:10:56 » Rispondi La scelta di Chabrol di trasfigurare l'impotenza e la colpa è davvero coraggiosa. L'ultima donna di Francia condannata a morte "si permette" persino una lunga bestemmia (che ovviamente ha suscitato un vespaio di polemiche alla "prima" al Festival del cinema di Venezia). Il film segue comunque lo stile tipico di Chabrol, la sua capacità di affondare il dito nella piaga gradatamente, magari incitando lo spettatore a farsi condizionare sul giudizio. L'interpretazione della Huppert, vinta e tradìta dalla sua freddezza (qualcuno direbbe cinismo, amoralità) è a dir poco sublime (premiata proprio a Venezia come miglior interprete)