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DEAD MAN regia di Jim Jarmusch

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     5 / 10  20/03/2013 03:42:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Jarmusch vuole chiaramente infrangere gli schemi del cinema western, gioca con atmosfere che paiono uscite da un bizzarro incrocio fra Sam Peckinpah e Cormac McCarthy, e condisce tutto con una secchiata di rimando allegorico/religioso/spirituale di cui mi sfugge il significato.
I misteriosi personaggi comprimari mi sono parsi molto simili alle macchiette tarantiniane (i tre banditi capitanati da Billy Bob Thornton in particolare): ondeggianti tra il simbolico e il comico, delineati con uno spessore di cui probabilmente solo il regista si accorge e soprattutto interpretati da attori di grosso calibro relegati a ruoli marginali giusto per il piacere della presenza nel cast.
Non si capisce il senso del viaggio spirituale di questa sorta di doppelganger di William Blake (sperando che il significato non si celi dietro la figura del vero poeta): presa di coscienza ed accettazione del proprio destino?
Non noioso, ma molto lento e frammentario, scandito solo dalla chitarra sporca e distorta di Neil Young (plauso alla bellissima colonna sonora, completamente improvvisata) e sicuramente girato bene, fra continue dissolvenze ed un bianco e nero di forte carica espressiva: ma decisamente troppo schiavo dello stile (come i lavori di Tarantino, guarda caso).
Quasi due ore di delirio psichedelico che personalmente mi hanno detto poco e nulla.