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ACQUA E SAPONE regia di Carlo Verdone

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Godbluff2     6½ / 10  10/11/2022 22:59:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Primo di una serie di film sottotono di Verdone, dopo una prima tripletta decisamente buona. Già con "Borotalco" Verdone si era definitivamente affermato come il giovane autore di commedie più vicino nello spirito alla Commedia all'Italiana degli anni d'oro, sorridendo malinconicamente di vizi, falsità, debolezze profondamente umane e persino disperate; Verdone, certo, si concentra più sull'individuo forse che sul ritratto "collettivo" dell'italianità, ma in lui si rispecchia un po' di quel vecchio gusto e in particolare quello "sordiano", nel nome di un altro dei suoi maestri ed esempi, con il quale non a caso aveva appena collaborato nel film diretto da Sordi "In viaggio con papà".
"Acqua e Sapone" segue la linea di "Borotalco" è una commedia sentimentale-malinconica dove i protagonisti cercano di cogliere disperatamente un'occasione che gli permetta di sfuggire ad una vita grigia, avara di soddisfazioni o comunque non desiderata.
E nella ricerca disperata di un'occasione diversa il Rolando di questo film si dimostra un po' di tutto: goffo, tenero ma anche vigliacco, inadeguato e molto più immaturo della quindicenne del quale finisce per innamorarsi (a proposito, molto alla Woody Allen la love-story di questo film, da questo punto di vista).
Purtroppo il film mi è sempre sembrato decisamente meno fresco e ispirato a livello di dialoghi, gag e sviluppi rispetto a "Borotalco" che era stata una virata stilistica davvero riuscita per Verdone, qui invece non riesce a ripetersi; gli spunti interessanti ce li mette: poco approfondito ma stuzzicante lo sguardo sulla ragazzina schiacciata dall'oppressivo mondo della moda e da una madre (Florinda Bolkan) che, tipicamente, proietta sulla figlia desideri di una vita che abbia il successo e l'agio che a lei sono mancati.
Notevole anche il finale dato al personaggio del "roscio": fino a quel momento è una rappresentazione così realistica del tipico coatto invadente arrapato che non desideravo altro, da romano, che metterlo sotto con una mietitrebbia per cinque o sei volte, così, per sicurezza; ma alla fine anche la sua non è che una patetica mascherata, una copertura (o una coperta di Linus).
Bella anche l'intesa di Verdone con "Sora" Lella, che in questo film è onestamente l'unico vero motore di risate.
Come tipico in Verdone, l'esperienza vissuta resta irrisolta, ma non manca di condurre forse ad una maggior maturazione da parte del protagonista.
"Acqua e Sapone" ce le ha delle cosucce carine, non è un brutto film, ma prosegue la strada tracciata da "Borotalco" in tono minore in tutto e per tutto e sinceramente ha anche parecchi momenti di noia (e interpretazioni... ehm... no).
Anche i film successivi saranno parecchio altalenanti per Verdone, ma li vedo come un percorso di crescita che lo porterà poi, tra il 1987-88, alla fase matura e complessivamente migliore della sua carriera, come autore, regista e attore, iniziando con film come "Io e mia sorella" e il suo gioiello più grande "Compagni di scuola".