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LA'-BAS regia di Guido Lombardi

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  18/06/2013 10:46:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un giovane senegalese giunge a Castel Volturno, in Campania, con in tasca l'illusione dei soldi facili come promessogli dallo zio trafficone. Immediatamente avverte una realtà terribile, gli squallidi panorami soffocano un limbo sociale/territoriale all'interno del quale le possibilità sono limitate; (soprav)vivere venendo sfruttati oppure arricchirsi delinquendo, in entrambi i casi è imperativo sottostare alle leggi della criminalità organizzata.
La società "normale" sembra un mondo lontanissimo, l'educazione criminale può cominciare attraverso un' iniziazione alla quale l'uomo aderisce quasi ingenuamente, attratto dall'idea di poter mettere via quel gruzzolo che lo aiuti nelle sue creazioni artistiche. Onestà e integrità morale rendono ben presto inaccettabile il suo agire, il peso della divisione classista anche tra poveracci e la violenza onnipresente lo spingono verso un doloroso conflitto interiore. Inevitabile venire asfissiati dai sensi di colpa e da un rifiuto profondo verso se stessi sfociante nella vergogna.
Viene naturale il paragone con "Gomorra" per lo stile adottato e per l'aderenza geografica oltre che tematica, la pellicola di Guido Lombardi però analizza da un diverso punto di vista certe logiche criminali, traendo macabra ispirazione dal fatto di sangue che nel 2008, proprio a Castel Volturno, vide sei innocenti immigrati assassinati da un commando camorrista.
Stile asciutto ma non per questo distaccato, le emozioni spiccano senza bisogno di essere rimarcate o, peggio, urlate, non vi è traccia di facile retorica o buonismo spiccio. La disperazione si staglia inascoltata mentre il protagonista domanda come sia possibile andare oltre la mera sopravvivenza senza calpestare la propria dignità.