Jolly Roger 7½ / 10 29/12/2013 17:16:51 » Rispondi L'arrivo di Wang è senza dubbio un film originale. E' la prova di quanto l'impegno e la passione possano garantire un risultato di qualità nonostante le ristrettezze di budget, anche se sarebbe ora che certe idee trovassero investitori (ma perché mai non esiste, in italia, un'imprenditoria che investa nel cinema?).
Comunque. Wang è uno strano personaggio, qualcuno di "mai visto prima". Parla solo la lingua cinese. Sostiene di avere intenti esclusivamente pacifici nei confronti dell'umanità… Il problema è che i servizi segreti non credono a questi intenti "pacifici" e lo interrogano, anche in modo violento (e non solo verbalmente). Gaia, chiamata sul posto in quanto traduttrice di cinese, prenderà più volte le parti del povero e simpatico Wang contro la miopia violenta degli agenti militari, finché tra i due non si creerà un rapporto di amichevole affetto.
Qui mi fermo. L'arrivo di Wang è un film che si vede tutto d'un fiato senza pausa alcuna, perché tiene incollati dall'inizio alla fine. Ha inoltre il merito di portare sul piatto alcuni temi molto attuali, la sua visione scatena emozioni contrastanti e sicuramente molte riflessioni (in spoiler riporto le mie riflessioni scritte di getto dopo la visione).
Il finale del film l'ho trovato inizialmente fastidioso (mi sono comunque ricreduto) perché rappresenta il contrario di tutto ciò in cui credo, ovvero che il progresso e la civiltà allontanino la violenza e la guerra. Pertanto, se una civiltà aliena avesse davvero le conoscenze tecnologiche per arrivare fino a qui, sicuramente dovrebbe aver sviluppato parallelamente un progresso civile tale da portarli qui in Pace e non con l'obiettivo di distruggere tutto.
Se proprio volessimo esagerare col pessimismo, nella peggiore delle ipotesi si limiteranno a fare documentari su di noi, ad allevarci, mangiarci e farsi giubbottini di pelle umana ;-)
Sul finale…volevo spaccare il video. Nessuno in cuor suo vorrebbe che il finale fosse proprio…quello lì. Però, a onor del vero, durante tutto il film si ha la premonizione negativa che il finale non potrà che essere proprio quello lì.
Ennio Fantastichini nel condurre l'interrogatorio è irruento e violento in un modo che appare totalmente ingiustificato. Davvero non capivo perché si comportasse in modo talmente miope, aggressivo e cattivo con il simpatico e indifeso alieno! Ma è proprio il fatto che non capivo il perché di questo comportamento che mi ha dato, sotto sotto, quella cattiva sensazione che se si comportava così purtroppo dei motivi ce li doveva pur avere...(la stessa Gaia, prima di liberare l'alieno, ha un'esitazione e chiede: "ma perché erano così sicuri che tu fossi colpevole?").
Inoltre, c'è una scena fantastica: quando Fantastichini va in bagno, poco prima di cominciare a torturare l'alieno, e si accende una sigaretta fumandola con i nervi a fior di pelle. L'annusa famelicamente prima di accenderla, l'aspira con violenza, si siede sul cesso e rivolge gli occhi verso l'altro, con lo sguardo carico di terrore. Lì ho intuito che l'alieno mentiva.
Eppure, quando ho visto la mano di Gaia e il tentacolo dell'alieno che si univano mentre lei lo aiutava a salire le scale, ho sperato con tutto il cuore di essermi sbagliato.
Il film induce ad una riflessione sul confine tra l'umanitaria accoglienza di popoli che hanno una cultura diversa e, dall'altra parte, la difesa del proprio popolo e della propria cultura contro l'"invasore". Oggi non è più come vent'anni fa, quando i primi barconi arrivavano sulle coste europee ed era giusto correre in soccorso di queste persone con le braccia aperte. Oggi l'emigrazione c'è già stata, ma l'integrazione non è la stessa cosa ed essa richiede prima di tutto che il popolo che ospita sia forte e convinto nel sostenere la propria sicurezza, la propria cultura e i propri valori, per non sentirsi dire, un giorno, come accade alla protagonista, quella frase terrificante: "SEI PROPRIO UNA CRETINA" Però qui sprofondo in discorsi più grandi del film, che credo non volesse prendere nessuna posizione in merito ma solo rappresentare le due opposte - e per certi versi entrambe giuste - correnti di pensiero, attraverso Gaia e attraverso l'Ispettore, per poi prendersi la soddisfazione di giocarci uno scherzo davvero beffardo :-) Sono queste ragioni che mi hanno convinto a promuovere il film.
oh dae-soo 29/12/2013 19:57:34 » Rispondi splendida analisi e riflessione
e di nuovo un ringraziamento a Il Buio in Sala, grazie al quale ho scoperto due chicche del cinema made in Italy, ovvero Wang ma soprattutto l'imperdibile La Notte Eterna del Coniglio.
E poi, perchè no, anche il "non aprite quella porta nostrano", The Massacre!