elio91 8 / 10 16/01/2011 15:22:05 » Rispondi Qui Verdone è al suo meglio,in un cult giustamente ricordato da tutti e con battute memorabili. Non si ride fino alle lacrime ma non è questo l'intento di Verdone che ancora più dell'esordio Un sacco bello riesce a coniugare perfettamente tenerezza e leggerezza,momenti comici ed altri tristi raccontando con ironia e con sottile cinismo un'Italia e degli italiani (bianco,rossa e verde come il titolo) smossi dalla necessità di recarsi alle urne. Se le storie sono di una normalità mai irreale è anche grazie ad uno straordinario Verdone,regista più che discreto ma soprattutto ottimo attore capace di dare vita a personaggi indimenticabili e caratterizzati alla perfezione.
-L'episodio dell'emigrato che vive in Germania e che non dice una parola fino al finale si basa esclusivamente sulle sue disavventure mai irreali e sulla mimica facciale di Verdone. Chiuderà lui il film con la frase più esplicativa del messaggio, ancora una volta amaro, che il regista romano da al film.
-Come dimenticare Furio,poi? Personaggio odioso e maniacale fino all'ossessione è la maschera più irritante che Verdone ha tirato fuori dal cilindro ed è una delle sue interpretazioni migliori.
-Poi c'è Mimmo,la mia parte preferita. Un'ulteriore rivisitazione del ragazzone timido e bonaccione del precedente Un sacco bello,la storia più tenera,commovente ed amara nel finale dell'intero film. Il suo rapporto con la nonna (una magnifica sora Lella) è meravigliosamente tenero e alcuni momenti danno qualcosa in più e al di là della comicità,come la visita al cimitero.
Ottime le musiche e i soliti caratteristi di contorno.