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HARPYA regia di Raoul Servais

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Jolly Roger     8½ / 10  20/05/2016 19:30:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo corto (da cui Dario Argento ha "pescato" a piene mani per il suo "Jenifer - istinto assassino").
Sono stato ben consigliato da Kater (a proposito, l'altro giorni guardavo Drive, di Refn…e a un certo punto, cosa vien fuori? La parabola della rana e dello scorpione!).

Harpya ha tinte lugubri, è realizzato con tecniche grafiche che amplificano quest'atmosfera: benissimo ha fatto chi, nei primi commenti, ha citato influenze da parte della pittura (vero, Magritte è assolutamente percepibile). Ci ho trovato anche un po' di Munch, in quelle ombre così nere e persistenti, simboliche di cattivi presagi e di sventura. E le scene notturne nei vicoli della città ricordano lo Spleen di Baudelaire.
L'Arpia è una creatura con viso di donna, ma con il mostruoso corpo di un uccello. Un viso che pare dolce, ma soltanto a chi - perché s'inganna - non percepisce la freddezza del suo sguardo, il gelo della sua inespressività, l'abisso vorace dei suoi occhi vuoti e scuri. L'Arpia è una metafora del rapporto psicologico "Infermiere-Malato", in virtù del quale alcune persone buone, ma deboli, danno tutto il proprio animo per soccorrere amanti o amici sbagliati, che non guariranno né cambieranno mai, dai quali anzi verranno trascinati nello stesso baratro.
Incubi (arpie maschi) o Succubi (arpie femmine), che, obbedendo ad una propria natura ferina che nulla ha di umano, spremono l'anima delle persone che hanno accanto, insensibili ed incuranti del danno che arrecano. "Vampiri energetici", come vengono chiamati al giorno d'oggi.

L'Arpia odia la vita, averla vicino porta a vivere con paura e con disgusto. L'Arpia è affamata e divora impunemente ogni cosa: il pover'uomo del cortometraggio non potrà più mangiare, nemmeno di nascosto, perché la creatura lo scoverà e divorerà il suo cibo con la voracità di una bestia affamata (fantastici i primi piani dell'Arpia che mangia con foga).
L'Arpia gli divorerà persino le gambe, per impedirgli di fuggire. Ma, soprattutto, per renderlo simile a lei: un mostro appollaiato sul proprio trespolo, la cui vita si riduce a fissare in eterno la propria mostruosa compagna.
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  20/05/2016 20:43:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
;-) Contentissima che ti sia piaciuto, anche secondo me è molto bello, per il tempo poi piuttosto originale.
Vero, anche in "Drive" c'è e pure ne "La moglie del soldato" ma Orson rimane il primo. Adesso stà parabola ti perseguita!
Ma "Rapporto confidenziale" alias "Mr Arkadin" l'hai visto?
Jolly Roger  25/05/2016 14:55:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ah ah adesso appena la sentirò ci farò automaticamente caso, qundi la beccherò senz'altro di nuovo!

Purtroppo non ho visto Mr. Arkadin e in generale non ho visto molto del cinema anni 50' / 60'...
Di Orson credo di aver visto solo Il Terzo Uomo, che mi è piaciuto molto. Dovrei recuperare un po' ;-)