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PRIEST OF EVIL regia di Olli Saarela

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  23/03/2012 10:13:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Poliziotto oppresso da un lutto dolorosissimo indaga su una serie di delitti avvenuti in metropolitana e causati da un maniaco che si diverte a gettare la gente sotto i treni.
Comincia in modo accattivante questo thriller finlandese,i flashback intersecano bene il presente e l'oscuro quadro urbano invoglia ad approfondire la vicenda pur dovendo soprassedere su un montaggio a tratti fin troppo azzardato.
La pellicola ahimè paga dazio in fretta,lo script è rispettoso dei vari incastri ma anche molto insipido nell' evoluzione dei temi intavolati.Troppa carne al fuoco,troppi personaggi di cui alcuni veramente inutili,la pellicola frana su disquisizioni di natura teologica e argomenti pregiati zeppi di riflessioni frivole che convogliano nella definizioni di personaggi poco interessanti.Non è un caso che le due linee narrative principali non riescano mai ad amalgamarsi in modo soddisfacente.
La sensazione è che al regista,tale Oli Saarela,sia sfuggito di mano il bandolo della matassa che si imbroglia con i tanti altri fili messi in campo,sino a un depotenziamento narrativo incrementato da psicologie tagliate con il falcetto.Pregevole la confezione,lo stile visivo con colori smorti anche quando la scena è palesemente illuminata (sempre molto in voga da "Seven" in avanti) non dispiace per nulla, per una regia di mestiere dal ghirigoro facile ma accettabile.Discreti invece gli attori,non proprio in parte il protagonista.
Presumo distribuito per sfruttare l'attuale fama dei thriller scandinavi che hanno in Lisbeth Salander la loro rappresentate più illustre,"Priest of Evil" lascia poco,una volta raggiunta la linearità temporale scade nel mediocre senza più appassionare.