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LENINGRAD COWBOYS GO AMERICA regia di Aki Kaurismaki

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elio91     8½ / 10  20/05/2011 20:49:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dalla Finlandia agli Usa e poi dritti in Messico.
Il percorso dei Leningrad Cowboys parte dalla fredda madrepatria che sta stretta a questo gruppo musicale eccentrico e stravagante; di conseguenza vogliono tentare la fortuna negli Stati Uniti insieme al loro manager,personaggio taccagno e autoritario (che si frega di nascosto cibo e birra dopo averli messi tutti a stecchetto per mancanza di fondi). Partono quindi con la loro musica piena di allegria e ritmo,le capigliature a ciuffo,le scarpe a punta e i vestiti stravaganti; c'è un problema però: il loro bassista viene trovato completamente congelato prima di partie. Problema risolto: lo portano con loro in una bara di legno,poi all'occorrenza anche frigobar per le birre. E,infine,a seguirli ci pensa il reietto Ivan che non può unirsi al gruppo a causa della calvize incipiente che non gli permette di avere quel meraviglioso ciuffo ribelle sintomatico a tutti i membri della banda.

Trama e storia assurda se di trama si può parlare poché Kaurismaki stende un canovaccio di cui conosce solo inizio e fine,il resto è tutto improvvisato. E le gag,di una comicità grottesca e gioiosa e sempre visiva,sono fantastiche.
I Leningrad Cowboys attraversano gli Stati Uniti cambiando stile musicale a seconda della zona,contaminando con la loro musica quella americana e diventando via via più rock ma sempre rimanendo sé stessi. Particolare anche il finale dolceamaro per un cinema che non si prende mai sul serio ma riesce anche a dire più cose di quel che sembra.

Una pellicola che si potrebbe riguardare migliaia di volte senza annoiarsi grazie al talento visivo del regista e a quello musicale della band.
Questo è davvero il Blues Brothers europeo e come tale meriterebbe di essere ancora più conosciuto.