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LENINGRAD COWBOYS GO AMERICA regia di Aki Kaurismaki

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gerardo     10 / 10  25/11/2008 21:17:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Strepitoso!
Sul finire degli anni '80, al tramonto di un'era e di un impero, di un sogno, quello sovietico e comunista, una band che viene dalle campagne russe tenta la fortuna in America, inseguendo miti e modelli (musical-culturali) ormai superati da decenni. Il ciuffo rockabilly e gli stivali a punta sono il loro passaporto, o forse il loro grimaldello per sfondare negli USA. Guidati da un agente tanto perfido quanto stupido i musicisti della band scopriranno che il nuovo sogno, quello americano, non è poi così raggiungibile e radioso come lo si dipinge. Faranno prove di rivoluzione, ma la restaurazione è sempre in agguato, fosse anche per mano di un sempliciotto. E la democrazia non è un paradiso.
Strutturato come un road movie attraverso l'America della provincia, il film di Kaurismaki sa far ridere della tristezza. Come in ogni suo lavoro, i personaggi, bellissimi per quanto umanamente tristi, sono stoici, mai domi e di assoluta leggerezza nonostante le avversità in cui si trovano. Leningrad Cowboys è un film che, sottilmente, urla il proprio disappunto per la fine di quel sogno socialista, sconfitto da un sogno falso e pericoloso che inneggia alla libertà, ma che sa soltanto mostrare il suo lato oscuro di sfruttamento, miseria e sprezzante presunzione. La scena splendida del "Club Zivago" è l'anima dell'intero film, quella più espressamente politica e ideologica: la canzone country che i Leningrad Cowboys intonano, con tanto di giacca rossa e falce e martello, nel locale sull'orlo del fallimento, in piena provincia americana, è al contempo una chicca di comicità e di ribaltamento ironico di un mito profondamente americano (il country e i valori che sono alla sua base) e il segno di una diversità culturale e morale irrimediabile.
Il ciuffo rockabilly sembra non funzionare (più?) negli USA di fine anni '80, ma forse un po' più a sud, in quel Messico più semplice e arretrato c'è ancora la possibilità di trovare comprensione e apprezzamento.
Piccolo, ma splendido film.

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matteoscarface  06/12/2008 11:57:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
in Leningrad cowboys meet Moses il manager diventa un predicatore e c'è una scena bellissima dove lui e uno del gruppo si sfidano a colpi di citazioni dalla bibbia e dal Manifesto del Partito Comunista