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LA CONVERSAZIONE regia di Francis Ford Coppola

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StranzCronenber     9 / 10  01/10/2009 12:34:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gene Hackman non è il mio attore preferito, eppure, in questo straordinario film, offre un'interpretazione incredibile, risultando affascinante ed enigmatico.
Il senso di angoscia e di alienazione che si prova sin dall'inizio del racconto è spiazzante, e l'ansia di carpire il senso della "conversazione" stringe in una morsa di impazienza ed ansia.
E' un'opera cupa, fatta di suoni e dissonanze, privi di significato, che lentamente vengono sostituiti da parole e suoni intellegibili.
Cosa prova chi si intromette nella vita altrui, di fronte all'amara realtà della propria solitudine?
La dolorosità di una simile condizione si riversa sulla psiche del protagonista con la stessa spietata violenza con cui egli invade l'intimità delle sue "vittime".
Il film pone una serie di interrogativi che investono innanzitutto gli aspetti sociali dell'era della tecnologia, in cui la privacy è sostanzialmente annullata. Ma non solo.
L'interrogativo su cui tutta la vicenda ruota è di tipo più strettamente etico: quali sono le responsabilità di cui l'individuo deve farsi carico? Le conseguenze delle proprie azioni, anche se indirette, devono considerarsi come frutto della proprie scelte?
In altri termini, colui che fornisce consapevolmente il motivo che scatenerà la violenza, si macchia di un peccato alla stregua di chi quella violenza la commetterà materialmente.
E' una assunzione di responsabilità radicale, un'accusa feroce verso tutti gli uomini e le donne che fanno parte di questa società.
Nessuno può ritenersi illibato.
Il film è costellato da inquadrature e sequenze memorabili, da mozzare il fiato.


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Eccezionale.