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LA CONVERSAZIONE regia di Francis Ford Coppola

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Ciumi     9 / 10  16/09/2009 18:10:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E’ certo che i temi trattati dal film di Coppola siano tra le questioni più attuali del terzo millennio. Il senso di persecuzione, e la mortificazione della propria intimità e della privacy, sono inquietudini esponenzialmente accresciute parimenti con le conquiste tecnologiche e delle telecomunicazioni. Bisogna riconoscerlo, il secolo scorso, il Novecento, è stato sicuramente quello che più ha subito trasformazioni (ambientali, storiche, delle abitudini); e se da un lato ciò ha giovato al confort, al benessere, alla medicina, all’informazione, al dinamismo - virtù (soprattutto quest’ultima) tanto osannate dai Futuristi d’inizio secolo, che ancora non ne avevano intuito i risvolti negativi - dall’altro ha innescato una serie di nuove complicazioni, sociali ma soprattutto individuali, più ancora difficili da arginare proprio perché “veloci” a progredire, e denunciate in primo luogo dall’arte (gli artisti sono sempre gli individui più vulnerabili e ricettivi, i primi ad accusare gli iniziali sintomi delle nuove epidemie), e da Kafka specialmente, che ebbe tra i tanti il grande merito di gettare un primo sguardo preoccupato sulle nevrosi del nostro millennio.
L’essere sorvegliati, pedinati, spiati, origliati - sensazioni che possono sfiorare il voyeurismo, e mettere talvolta in dubbio la parola “pudore” - hanno recluso l’uomo in una nuova ragnatela dell’incomunicabilità, fatta di obiettivi, d’antenne, di cavi telefonici, di microfoni, strumenti concepiti proprio per favorire le comunicazioni, e finiti viceversa per annichilirle.

Una conversazione equivoca, tra due amanti, in cui si presagisce forse un omicidio, suscita in Harry Caul, professionista delle intercettazioni, una serie di ravvedimenti sulla propria vita e il proprio mestiere; e la cognizione di potere essere complice e responsabile di un delitto, oppure di scongiurarlo. Ma l’intercettatore - il migliore sulla piazza - scoprirà a sua volta d’essere intercettato, e che esiste un ente imperscrutabile al di sopra di lui che dispone di mezzi inimmaginabili.
Kafkiano, ma d’una eleganza e sensualità tutte Coppoliane, accumula tensione durante le lunghe pause, inquieta, seduce, provoca vertigini, terrorizza, ossessiona. Fa riflettere sulla convivenza con i primi veri alieni approdati sul nostro pianeta: la radio, la televisione, il telefono, internet.