caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI regia di Don Siegel

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     10 / 10  12/02/2010 23:39:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nessun film, neanche 2001 odissea nello spazio, è stato più influente di "Body snatchers", non soltanto per i remake che vanta e le innumerevoli citazioni contemporanee (buon ultimo Shyamalan). In qualsiasi evento cinematografico made in Usa aleggia il fantasma in celluloide del capolavoro di Siegel, come se i bacelli avessero in qualche modo "invaso" l'innovazione stilistica e tecnica del cinema di oggi.
E questo è il trionfo dei piccoli mezzi rispetto al confronto radicale con i manifesti tecnologici à la Avatar - che pure mi è piaciuto molto - perchè la storia diventa metafora della stessa condizione umana universale.
Un mondo dove "non c'è niente, che finge di provare qualcosa", il rovesciamento metaforico delle teorie Nietzschiane, come in frasi come queste:
"Molte persone perdono a poco a poco la loro umanità... solo quando dobbiamo difendere la nostra umanità ci accorgiamo quanto valga, quanto ci sia cara"

E' una gabbia che imprigiona persino il grande risultato artistico del film. Sì perchè in effetti l'ameno sentimentalismo che pure esce soltanto da una trasmissione radiofonica, illusorio e vano come la vita stessa, rischia di smarrire la credibilità cinica di questa appartenenza.

E Don Siegel non ha mai più diretto un film di fantascienza, ma ha fatto suo questo codice della coscienza umana. Altro che parlare di ritmi, di tempi, di coinvolgimenti ed effetti speciali mancanti (per inciso gli attori semisconosciuti se la cavano alla grande, e le riprese della città dall'alto sono a dir poco fantastiche), questo è un film con cui dovremo fare i conti ... fino alla fine del (nostro) mondo