strange_river 6 / 10 11/09/2011 00:08:58 » Rispondi L'uomo di scienza immerge le mani nel corpo umano e ne tira fuori gli organi interni, cuore, fegato, intestini. Dov'è l'anima? Forse si trova nei piedi, come suggerisce il suo aiutante? Il mito di Faust imponeva d'essere proposto come opera d'arte cinematografica, e visivamente il film di Sokurov lo è: ineccepibile in ogni dettaglio, fortemente espressivo (basti pensare ai cambi di luce, a tratti cupamente verde, in altri di un bianco luminoso), perfetto nel rendere perfino gli odori. Insomma da questo punto di vista una spanna sopra una miriade di altri. Ma a dispetto di tanta perfezione da Maestro, e di una storia che se anche non conosciuta nel dettaglio non è ignota a nessuno, il fascino che ne poteva e doveva scaturire rimane soffocato (e ucciso) dalla difficoltà e dalla pesantezza di dialoghi abbastanza criptici che mai trascinano per mano facendoci inoltrare nei dubbi e nelle domande ossessive di Faust. Si rimane ai margini come osservatori, limitandosi a conoscere, quasi imparare, senza essere neanche per un momento toccati in qualche corda sensibile e intima. E questo, se fosse vista come una sfida, è una sconfitta. Secondo me.
Ora che ha vinto il Leone d'oro viene anche difficile parlarne “male”, e non per sudditanza ai premi, naturale ci si domandi se la grande noia sia stata dovuta a mancanza di strumenti o anche alla perduta abitudine a linguaggi più difficili, meno diretti. Risposte certe non ne ho, qualcuno potrebbe apprezzarlo enormemente, altri scappare a metà film come è già successo. Dal dieci per la perfezione artistica al quattro per la fruibilità, mi fermo su un sei per soggezione.
kowalsky 02/10/2011 01:34:11 » Rispondi Stasera ho visto finalmente Padre e figlio del 2003. Un'emozione senza fine, un bellissimo film di quelli che ti entrano nel cuore per sempre. Perchè con Faust non ho provato le stesse emozioni?