Febrisio 8 / 10 09/02/2013 18:22:16 » Rispondi Complimenti a Steve McQueen che riesce nell'intento di tirar fuori questo argomento senza mai spettacolarizzarlo. Scenografia minimale con il bel feticcio Fassbender che si trasforma in persona qualunque. Ruolo che si rivela importante, da perfetto imborghesito, quasi superiore, sembra abbia qualcosa da perdere, se non nascondesse la sua dipendenza, abitudine di piacere, in questo caso sessuale. Sì... Shame... vergogna, non per l'atto, non agli occhi della gente, ma quella che poi nasce per tè stesso, quando ti accorgi che c'era un limite, ormai lontano dietro a te e che nemmeno vedi più. Vergogna che fa da isolante in tutti gli altri rapporti sociali. Soffocante e snervante.
Momento superlativo durante la canzone, che si ricorda per due motivi: una semplicemente perchè interpretata meravigliosamente dalla sorella. Personaggio importante, decisamente "caldo" e kitch, allontanato continuamente dal protagonista. L'altro motivo invece è chiave di lettura
il protagonista si commuove, sul momento non capiremo esattamente il motivo, ma la canzone New York New York di Sinatra è un inno alla città e alla speranza. Fa della grande mela quel luogo dove ognuno può ricominciare la sua vita... mentre il protagonista si sente prigioniero del suo silenzio, della sua dipendenza e lussuria, prigioniero senza possibilità di ricominciare... avendolo interpretato così, diventa un momento triste e compassionevole, ma così intimo da diventare stupendo...
Shame è abbastanza lento, avendo la forza di porre al centro della dovuta attenzione, e trattando di petto, un tabù perlopiù nascosto. Questo è il grande merito e buon voto.