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SHAME regia di Steve McQueen

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Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman     8½ / 10  21/01/2013 16:39:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Shame:vergogna.
Vergogna per il Sesso ormai inteso come sfogo,dove percio non vi é più sesso ammantato da amore.
Vergogna per chi è talmente ossessionato dal sesso che si rischia di vivere solo di questo,chiusi in una scatola nera,circondati da corpi da sfruttare che servono solo a peggiorare uno stato di solitudine perenne.
Fassbender in stato di grazia viene condotto in un circolo vizioso,dove la lussuria è fulcro della vita di Brandon.Costui non ne ha minimamente intenzione di rimuovere questa malattia,che lo attanaglia,lo stritola,lo persuade e poi lo abbatte.
Gode di questa vita,senza relazioni sentimentali.Il corpo marcia automaticamente alla ricerca di donne da soddisfare,di donne da possedere,da accartocciare e gettare via.
L'anima sua invece è bloccata in questa prigione fatta di unioni di carne e apparati genitali.Grida a pieni polmoni che vuole uscire da questa condizione,ma Brandon non si ascolta.Lui si autodistrugge,un masochista sesso-dipendente che non riesce neanche ad aggrapparsi ad una possibilità di una vita normale con una donna che lo fa sorridere(vi é una scena chiave che fa capire questo a metà film).
L'arrivo di sua sorella Sissy(Carey Mulligan una delle mie attrici preferite non c'e bisogno di spiegare il perche)sconvolge la sua routine.Un'altra anima senza sostegno emotivo,non c'e nessuno che le può voler bene per davvero.Si piange addosso ogni giorno,non crede di avere il necessario per progredire,maturare dentro di se,sente di essere avvolta da un alone di negatività e cerca assiduamente di avere un confronto con il fratello,che sembra non arrivare mai.

Gli incipit sono questi:e Steve McQueen gioca con lo spazio e col tempo:campi lunghi nei pochi dialoghi,primi piani ravvicinati quando si vogliono accentuare gli stati d'animo degli interpreti...dilata la durata di film per scavare nelle espressioni di queste giovani vittime di una vita che manca di stabilità,di un'esistenza spenta,vissuta con mente isolata e che fissa lo scenario in modo totalmente freddo e insipido.
Non a caso il regista ha talento nel trasformare una New York viva e pulsante in un bordello scomposto e delucidato,senza sprazzi di luce.Un caos di luci e suoni,di volti sofferti e ombre delle sagome dei personaggi impauriti e terrorizzati.
Si scappa dall'inevitabile.Più si continua a convivere con il sesso più sfrenato,più le vie d'uscita diminuiscono di numero sino a non trovare più modi per fronteggiare questa macchia dolorosa nella coscienza.
Emblematica la scena in piano sequenza della corsa liberatoria di Brandon,che si chiede come si fa a evitare tutto ciò senza trovare risposta alcuna.

Non si arriva ad un finale vero e proprio,la storia non deve offrirci per forza le soluzioni a questo tipo di problema,dobbiamo solo essere testimoni di una rappresentazione del sesso inedito,un male che annienta sempre di più un uomo schiavo di esso.

È raccomandata una visione a questa seconda prova di McQueen,riflessiva e molto ben impostata a livello registico.

Saluti da tnx.
Sir_Montero  21/01/2013 17:05:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
complimenti. ottimo commento!
Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  21/01/2013 20:29:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie del complimento mi ha lasciato molto il film.