elio91 8½ / 10 08/12/2012 12:30:05 » Rispondi Straordinario Fassbdender e grande prova di regia di McQueen che dimostra di essere un regista con gli attributi dopo Hunger. Condividono entrambi i film non solo il protagonista, che è bene ricordare e sottolineare si è completamente messo a disposizione della pellicola anima e corpo, ma anche l'atmosfera claustrofobica, ansiogena. Ma se in Hunger era inevitabile vista l'ambientazione carceraria, in Shame diviene una gabbia di scontri relazionali. Il protagonista affronta una dipendenza raramente mostrata al cinema, quella sessuale, laddove altri registi in un passato non proprio recente hanno sempre dato predominanza alle sostanze (alcol, droghe). In Shame il corpo presuppone l'altro, divenuto oggetto; è quindi una dinamica molto più complessa da spiegare, una trappola mentale che può diventare un abisso sul cui ciglio Brandon si ritrova. McQueen crea uno sfondo di grande intensità emotiva, anche se il tono è asettico, quasi distaccato, fatto più di azioni che di parole. I suoi primi piani sono insistiti ma mai noiosi, dicono tutto anche grazie alla bravura degli attori coinvolti. Per non parlare delle scene in cui Brandon si perde, letteralmente, nella sua dipendenza, accompagnate da un commento musicale trascinante, struggente. Ed è proprio questa la parola che mi viene in mente quando rivedo nella mia mente il senso ultimo di Shame: struggente. Non riesco a non provare un forte dolore e una grande partecipazione quando Fassbender, ormai più disumano che umano, completamente annullato nel sesso, ghigna di disperazione mentre conduce suo malgrado anche le persone intorno a sé nel suo baratro. Ottimo finale che si riconduce allo straordinario incipit, di giusta ambiguità. Anche se io, in fondo, voglio vederci qualcosa di positivo vista tutta la consapevolezza (?) che accompagna il protagonista.
Sir_Montero 04/01/2013 21:49:27 » Rispondi E' un'opera potente, un affresco alienante di una solitudine abissale. La deriva che avviene la notte finale sembra una veria e propria discesa all'inferno. Concordo con il voto, che ahimè può essere sempre e solo indicativo, e il commento.
elio91 04/01/2013 21:56:36 » Rispondi Giustissimo, assolutamente disturbante il finale autodistruttivo.
Sir_Montero 04/01/2013 23:16:43 » Rispondi Purtroppo oggi, probabilmente più che in passato, si è spesso incapaci di fruire e comprendere opere del genere proprio perchè, ognuno a suo modo, preda delle mancanze in esse rappresentate. Forse in questo contesto l'Arte (in particolare il Cinema) può rivelarsi come lo specchio attraverso il quale guardarsi e, magari, comprendersi un pò di più.
ps. ti ho aggiunto alla lista dei commenti da seguire, perchè piacevolmente colpito da alcuni tuoi. :)
elio91 05/01/2013 10:32:20 » Rispondi Hai ragione su tutta la linea. Ti ho comunque aggiunto alla lista amici anche io.