caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SHAME regia di Steve McQueen

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
strange_river     8 / 10  15/01/2012 19:58:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un corpo nudo inerme, disteso a letto, immobile: la ripresa dall'alto fa di questa immagine d'apertura l'emblema stesso della stato del protagonista schiacciato dal peso del suo comportamento.
Shame mostra un uomo schiavo di se stesso e di pulsioni, meglio, compulsioni sessuali che lo dominano completamente, dedito ossessivamente alla loro soddisfazione, un uomo svuotato di emozioni, impenetrabile nel suo intimo essere, che rifiuta ogni vero contatto umano e la cui fisicità risponde solo agli imperativi della sua schiavitù.
Come un drogato, Brandon rincorre la sua droga sessuale in ogni dove pur sapendo che non calmerà la sua fame, consumando coiti che niente hanno a che vedere con l'eros, cercandoli ancora anche quando questi lo trascinano ad un acme in cui il piacere è stravolto dalla sofferenza.
McQueen è bravissimo nel ritrarre la desolazione e la profonda solitudine della sua vita, trasmettendocela non solo attraverso le immagini degli incontri sessuali mercificati, ma anche, e forse soprattutto, nella piattezza delle conversazioni con i colleghi, nella tristezza infinita del maldestro tentativo di relazione normale, nello scontro claustrofobico con la sorella, colei che fa saltare il delicato equilibrio della sua vita.
E McQueen sceglie sia la musica a raccontarci le emozioni che non escono con le parole, lasciando al suo crescendo il compito di raccontarci del dramma interiore dell'assenza di gioia dietro lo sguardo rapace sulla metro nelle scene iniziali, oppure dell'emozione che affiora durante l'interpretazione di New York, New York, unico tramite di sentimento fraterno, o ancora usando Bach che, incredibilmente, si presta in maniera eccellente ad accompagnare una corsa come una fuga nella città di notte.
La città è onnipresente, si fa ammirare distante dalla finestra del grattacielo, assiste indifferente al dramma che si concretizza, ricambia con pioggia gelida il dolore.
Nel finale, una fede al dito di una ragazza, un velo di stanchezza nello sguardo.

Pur suscitando una sensazione di incompiutezza, ma che forse è solo sospensione, Shame è un film con notevoli pregi, girato senza paura e censure e alcune scene (come quella con le due prostitute, resa magnificamente) dimostrano la cura e lo sguardo particolare con cui questo regista esplora i suoi personaggi.
Fassbender ottimo.
Marco Iafrate  15/01/2012 21:35:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutto il commento merita un plauso ma, "Pur suscitando una sensazione di incompiutezza, ma che forse è solo sospensione" è eccellente.
strange_river  15/01/2012 23:11:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Marco!
Ma hai visto il film? Attendo io ora il tuo commento :)
Marco Iafrate  16/01/2012 16:59:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se non ci sono cambiamenti di programma lo vedo domenica. Ieri sono stato a vedere "The Artist", che film straordinario! Beh, io ho un debole per il muto.
strange_river  16/01/2012 19:46:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Siamo dalla parte opposta a questo :D, ma The artist è piaciuto anche a me, bel tempo passato in una sala.