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LE IDI DI MARZO regia di George Clooney

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wallace'89     7 / 10  17/01/2012 17:45:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
George Clooney alla quarta prova registica regala un ulteriore prova del proprio talento, con un intelligente mise en scene dal fervore polemico sull'altra faccia del mondo politico americano e le sue campagne elettorali : quello freddo, calcolatore e spietato che si nasconde dietro i discorsi tronfi e, ahinoi, di belle speranze dei suoi rappresentanti portavalori, giostrati, guidati e sballottati da addetti stampa e in balia dei media, il cui potere è infine decisivo e ultimo ("il fine è il mezzo"), che dà e toglie insieme, informa e nasconde. L'aspetto interessante non è tanto render conto della risaputa e non strabiliante lotta per il potere senza esclusione di colpi, ma l'espressione in gioco di un mondo che nonostante tutto sa proporre valori etici e uomini che si sforzano realmente di crederci anziché no. Coinvolgente e incalzante il percorso umanistico del protagonista Ryan Gosling (dopo Drive, un'altra interpretazione di successo),addetto stampa prossimo al successo che vediamo, a tal proposito ,vacillare nelle sue posizioni idealistiche, fino a combattere strenuamente stretto tra due fuochi, il senso ideale del seguire la propria fidata causa(minata dalla conoscenza della realtà) o il giocare sporco per non rischiare di perdere per sempre la chiave del proprio successo (ma anche il prosieguo necessario di un cammino faticoso creduto e voluto) , vittima a sua volta di un gioco più duro del previsto. Clooney intelligentemente si sceglie il ruolo di un deputato democratico le cui idee espresse sono, anche dal suo punto di vista, ampiamente condivisibili eppure i giochi di potere coinvolgono tutti e in fondo non sono le idee a essere messe in discussione ma la capacità tutta umana di vedere infrangersi spesso i propri propositi realizzati al meglio. La carta vincente del film è chiaramente il cast. Clooney, da attore, è un elemento che sa decisamente mettere in risalto. Oltre ai citati, i co-protagonisti Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Evan Rachel Wood e Marisa Tomei sono di assoluto livello.
Comunque sia un buon film, certo che in ogni caso gli scandali o i turbinosi intrighi di potere raccontati nel film sono quasi robetta confrontati a quelli di cui è intessuta la storia e il costume politico italiano….