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LE IDI DI MARZO regia di George Clooney

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atticus     7½ / 10  22/12/2011 19:39:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Inserendosi a pieno titolo nel glorioso filone militante di film come "Tutti gli uomini del presidente" e "Z – L'orgia del potere", Clooney confezione un impeccabile thriller politico sui retroscena talvolta squallidi che si celano dietro alle belle parole sfoggiate nei comizi delle campagne presidenziali statunitensi. Da fervente democratico, il regista sembra voler gettare un ombra di delusione sulla contemporanea Era Obama portando sullo schermo l'applaudita piéce teatrale di Beau Willimon "Farragut North"; lo fa senza enfasi né retorica, sacrificando anche le più facili attese spettacolari del grande pubblico, ma con una sceneggiatura di esemplare sobrietà drammatica che solo nella parte finale sfiora una punta di pedanteria. Ne esce un filmone classico nella migliore accezione possibile, robusto nella denuncia di un sistema marcio fino al midollo, che continua a servirsi di inganni e pugnalate come nell'antica Roma (un plauso per la scelta del titolo, suggestivo e insinuante) e al contempo incalzante ed efficace nel crescendo cospirativo. L'ultima scena (superba) ci lascia col dubbio: una redenzione può essere possibile o è solo l'ennesimo colpo per sprofondare verso il basso? Un cast superlativo contribuisce ad una resa artistica decisamente fuori dal comune: l'ormai lanciatissimo Gosling, sebbene strabuzzi un po' troppo gli occhi, è un protagonista ideale, Clooney attore raramente è fuori luogo, l'eterea Wood un capro espiatorio da manuale e poi c'è il terzetto delle meraviglie Giamatti-Hoffman-Tomei, interpreti squisitamente mainstream che sono di per sé garanzia di successo. Ciò che purtroppo impedisce a Le Idi di Marzo di elevarsi da una anonima perfezione è la sua sostanziale mancanza di vera originalità, che magari gli assicurerà accuse e dibattiti per la particolare epoca storica in cui si trova ad affrontare le sale ma che non lo allontana troppo dalle trame di tantissimo cinema del passato e dalla possibilità di apparire già ampiamente superato. E' un genere stanco e per distinguersi bisogna sporcarsi davvero le mani. Sicuramente il miglior film di queste feste natalizie.