pompiere 8 / 10 22/12/2011 16:16:34 » Rispondi Termina con un collaudo sonoro "Le Idi di Marzo". Con una conta semplice e pur tuttavia incerta. Con un primo piano di un volto esitante tra il lavaggio della propria coscienza o l'affidarsi a lei per rinascere forse più puliti, o autonomi. Lo sguardo finale lascia qualche dubbio; il tormento dell'uomo è forte, profondo. La sua determinazione, forse, minata per sempre.
Di chi sarà la faccia citata? Di George Clooney (governatore democratico candidato alla presidenza che, nei suoi comizi, ricorre all'eguaglianza sociale, alla morale e al senso etico), di Ryan Gosling (addetto stampa e risoluta guida spirituale del governatore), di Philip Seymour Hoffman (l'uomo più esperto di campagne elettorali) o di Paul Giamatti (l'agguerrito concorrente repubblicano di Gosling?). Per placare la curiosità, correte al cinema e godrete di un buonissimo spettacolo.
Perché il film diretto da Clooney, un uomo sempre più bravo che sa essere raggiante e spiritoso quanto impegnato e professionale, è un lavoro che procede spedito grazie a una sceneggiatura intrigante, tratta dalla recente pièce "Farragut North", e a una regia diligente e ben composta. Siglando in modo classico un film di chiara sfiducia nell' "animale uomo", e provando ad andare oltre le solite considerazioni prettamente politiche concentrandosi sullo stato d'animo dei protagonisti (nella cinematografia di oggi lo scavo psicologico è ormai un optional), il bel George si fa testimone di una storia avvincente, espressiva e, ahinoi, immutabile.
Aiutato da un cast che farebbe invidia a qualunque regista, l'autore non lesina occhiate di cortesia, ed è affiancato da un Ryan Gosling in stato di grazia, bravissimo nelle sfumature emotive come mai prima d'ora. E che dire dei fidati Seymour Hoffman, Giamatti e Marisa Tomei? Un trionfo di sguardi freddi e cinici, un balletto recitativo che rinvigorisce i dialoghi, un magnifico teatro di maschere tangibili e indimenticabili.