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QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI regia di Sidney Lumet

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Mr.619     8½ / 10  02/07/2009 11:18:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Schema riproposto in moltissimi polizieschi di età più recente, è la riproduzione in cellulosa di una storia vera avvenuta a Brooklyn più di trent'anni fa e che concerne moltissimo anche i tempi moderni per la caratura e calibro (non solo dell armi da fuoco) dei sottintesi ematomi e tematiche a sfondo sociale non direttamente esplicate, ma accarezzate con zelo diligente ed accurato.La rapina in banca diventa il punto di maggior estremizzazione raggiunto dal logico movimento del quadrato, "ring" comune della quotidiana ed apparentemente "normale" vita cittadina, durante un giorno della quale un uomo, che appare a tutti, anche stando alle dichiarazioni dei vicini di casa, una persona visibilmente innocua, decide di voler avere il suo piccolo ed intimo momento di rivalsa sulla bestia della macchina capitalistica e priva di scrupoli umani appartenente al sistema socio-culturale americano, compreso il campo dei mass-media.Ogni cosa, naturalmente, dettata da un grande ed appassionato egoismo che tutto accentra e nulla, o quasi, lascia in sospeso.Ma non c'è solo questo: infatti, una delle molteplici sfaccettature di questa sorta di "manifestazione" sociale è costituita dall'equiparazione aventesi fra sfera "pubblica" e sfera "privata", giacchè, e questo è molto probabilmente il significato di fondo più rilevante della pellicola, la comunità, intesa come adunanza di identità intercambiabili, non potrà mai riassemblare i tanti squarci del deframmentato puzzle cittadino, ma specialmente personale, che, una volta portato a termine, risplende in tutta la sua minuziosa e lucente maestosità concatenatistica, lasciando intendere la causa, perciò l'induzione azione-reazione, delle decisioni intraprese e delle volontà pensate.La scelta da parte del regista, Sidney Lumet, di calare subitaneamente lo spettatore "in medias res" è una soluzione assolutamente sensata e ponderata, dal momento che in tal modo ad egli stesso viene offerta la possibilità di poter constatare con i propri occhi, e la propria mente, il sottile ingranaggio (seppur celatamente finalistico) espresso, dialetticamente ( la parola adeguata sarebbe "sillogisticamente", ma è soltanto la seconda, o forse terza, volta che uso "dialetticamente"), mediante la relazione delinquenza/ristabilimento dell'ordine, oltre che razionalità/irrazionalità.Ottimo.