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L'ARTE DI VINCERE regia di Bennett Miller

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Testu     7 / 10  19/03/2012 01:11:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno di quei pochi film sul baseball che mi sono piaciuti. Di solito sono per lo più commedie fatte con lo stampino; una squadra disastrata, il protagonista veterano fuori forma o che si era ritirato per cause maggiori, una divorziata da conquistare, spaesamento, frustrazioni che mandano i rapporti in pappa, superstizioni di gente con più talento del previsto, soddisfazioni finali e perchè no, anche qualche scommessa da vincere. Vedi ad esempio Major League con Charlie Sheen oppure Mr. Baseball con Tom Sellek, che quantomeno offriva una location esotica. Con questo non voglio dire che il genere sia brutto, ma ha certo pochi spunti e poca attrattiva per noi dell'europa meridionale.

Ora... di sicuro "L'arte di vincere" non rinnega totalmente il genere, lo mostra semmai sotto un punto di vista leggermente diverso, realisticamente strategico e disilluso, anche perchè è ispirato a una storia vera di soli dieci anni fa. In pratica mette il cervello davanti al pari della passione, senza troppe mosse disperate che vanno a segno. Mostra il lato più cinico (ma non privo di emotività positiva) dello sport, inverte parzialmente i ruoli di buono e cattivo, mostrando personaggi non solo positivi e non solo negativi anche se si sofferma realmente solo su 1 (e mezzo).
Questo non vuol dire necessariamente che l'accoppiata Manager-Economista al centro della vicenda piacerà, l'ormai adulto Pitt è pesante e la sua spalla, a cui andavano riconosciuti più meriti, dovrebbee pestare il suo parrucchiere. Inotlre il film non si è negato il tipico collage da teen-movie con tattiche e spiegoni, ma resta più interessante di roba con ragazzini potenziati dai tendini accorciati o da scimmie messe in campo.