Attila 2 7½ / 10 01/09/2012 13:21:44 » Rispondi Un film "delicato" che nella sua drammaticita' riesce anche ad avere spunti "comici".Un film "lento" come l'apatia del prtagonista,come il suo parlare strano,di uno a cui non frega niente delle cose ma,allo stesso tempo,sembra afflitto e triste.Un personaggio che ti prende per il suo modo contraddittorio di essere.Un film che tratta un argomento delicato come quello dell'Olocausto,e l'altrettanto delicato argomento di un rapporto padre-figlio,mai "sbocciato" e vissuto interamente da nessuno dei due.Cheyenne che non vede suo padre da anni,perche' pensa che non gli voglia bene,e nonostante che abbia una vita "normale" e anche "bella" con una moglie che lo ama,una casa e degli amici,anche un po' particolari,ma pur sempre amici,non riesce a godere appieno di questa sua vita ,continuando a vivere nel suo passato,tanto che e' sempre "truccato" come quando era una rock star,e nella sua "immaturita'" che si evince dalla sua domanda "ho avuto quasi tutti i vizi del mondo,ma non ho mai fumato,chissa' come mai?" "perche' solo gli adulti fumano,e tu sei rimasto un bambino".La prima parte presenta il personaggio di Sean Penn in maniera molto approfondita ,la seconda e' quella del viaggio e della riscoperta di se stesso.
Per la paura di volare,prende la nave e non arriva in tempo a vedere suo padre,che e' gia' morto,quando arriva lui.Ma c'e' una prima "svolta"."Perche' con papa' non vi vedevate da anni" "perche' non mi voleva bene" "nessun padre puo' non voler bene a suo figlio"
La consapevolezza che suo padre,gli voleva bene,fa si che Cheyenne,voglia in un certo modo,recuperare il rapporto con suo padre,anche se non c'e' piu',andando a cercare il Nazista che lo aveva perseguitato,nel campo di concentramento.Questo viaggio diventa la svolta della sua vita,i personaggi che incontra gli fanno capire che non tutto e' male e cattiveria,tanto che lui aiuta anche alcune persone che conosce durante il cammino.Questo gli apre gli occhi,lo avvicina a suo padre e lo fa crescere.Fino alla catarsi dell'incontro con l'ex ufficiale nazista.Bellissimo come risolve la questione con questo personaggio negativo,"spogliato" di tutta la sua cattiveria,dalla vecchiaia che arriva per tutti.Film di viaggi che fanno riscoprire se stessi,ai protagonisti della pellicola,ne ho visti molti.Ma questo e' uno dei piu' belloi.Un Sean Penn a dir poco straordinario,caratterizza il personaggio di Cheyenne in maniera perfetta,il film,che puo' sembrare lento,a me,come detto all'inizio sembra "delicato" che vada di pari passo con la vita di Cheyenne,apatico all'inizio,per andare in un crescendo che porta al meraviglioso finale,e dico meraviglioso perche' io l'avro' capito a modo mio,perche' negli altri commenti,non ho visto nessuno che la pensi com me,ma secondo me....
quando torna a casa senza trucco,parrucca,vestiti neri,e dopo aver fumato,che e' una metafora per far capire che e' "cresciuto" ,arriva sotto la finestra della donna che aspetta suo figlio scomparso da molti anni,e gli sorride,la donna gli sorride a sua volta,con gioia,ma non perche' non e' piu' truccato,ma perche' Tony,suo figlio scomparso,era proprio lui.QUesta e' una mia idea.E' stato un po' come se Sorrentino volesse dire che il Cheyenne di prima aptico,nascosto da una maschera,che non era piu' lui,non fosse neanche riconosciuto dalla madre.Il viaggio che ha fatto,l'ha fatto tornare ad essere se stesso,e quindi ad essere tornato il figlio che la madre conosceva e che non era mai andato via ma che sua madfre non riconosceva piu' e quindi e' come se fosse scomparso.Poi non sara' veramente cosi',ma la mia interpretazione e' questa,e la cosa rende il film grandioso.E se non fosse cosi',ma non si potra' mai sapere,perche' ognuno puo' interpretare la cosa a suo modo,perche' il regista non lo spiega.Resterebbe comunque un filmone,con un Sean Penn da Oscar.
Gran bella pellicola,un film che ha lasciato il segno.