dagon 6 / 10 12/10/2011 09:47:27 » Rispondi Poco Cronenberghiano, ha il merito di far sì che, per una volta, non si leggeranno nelle recensioni le solite frasi stereotipate tipo “l’ossessione del regista per la carne” o “la fissazione per le mutazioni” che, immancabilmente, tocca leggere ad ogni film di Daviduzzo, anche se poi le tematiche fondamentali del regista sono tutte lì, seppur espresse in modo molto diverso. Molto cerebrale (e, dato l’argomento, non poteva esser diversamente, probabilmente) e compassato, è sicuramente interessante, da un punto di vista teorico, per lo scontro tra due filosofie “psic(o)analitiche”. Peraltro, alla fine risulta un po’ noiosetto e poco appassionante, tanto vale leggersi un saggio.