agentediviaggi 5½ / 10 02/02/2014 01:27:24 » Rispondi Sembra che Almodovar stia perdendo l'ispirazione che lo ha reso certamente il più grande autore europeo vivente. Lo stile inconfondibile si può ammirare anche in questa pellicola, e sicuramente la capacità di tenerti inchiodato fino alla fine è fuori discussione anche in questo film che si muove tra le atmosfere di Fritz Lang e Alfred Hitchcock. Non convince invece la rappresentazione psicologica dei personaggi, ed è incomprensibile perché proprio su questo punto aveva sempre dimostrato la sua grandezza. La storia è veramente buttata via, a causa delle notevoli incongruenze della trama; ora non ho letto il romanzo originale ma ho letto delle modifiche rispetto alla trama del libro che sono abbastanza arbitrarie e non migliorano il canovaccio originale né rendono più convincenti le finalità delle azioni dei personaggi della vicenda. Nel più malato film almodovoriano (malato perché moralmente non si salva nessuno) dai tempi de La Mala Educaciòn (che secondo me è un film eccezionale sotto tutti i punti di vista) vediamo sbiadire o almeno appannata l'arte di uno degli ultimi grandi maestri del cinema d'autore europeo. SPOILER
La trasformazione del ragazzo in Vera non convince per nulla, e non mi riferisco ovviamente alla plausibilità scientifica dell'operazione, quanto al fatto che questo diventa proprio una femmina, anche dal punto di vista psicologico. Questa sciocchezza è imperdonabile per un abile ritrattista come Almodovar che ha pennellato indimenticabili personaggi nei suoi film precedenti. Che a Pedro le donne piacciano come persone assai più degli uomini siamo d'accordo, ma non al punto che si può far finta di niente sulla sua licenza poetica di annullare le caratteristiche psicologiche di un uomo solo perché gli hanno messo una vagina e gli hanno fatto crescere i seni. Questa non gliela concedo.