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LA PELLE CHE ABITO regia di Pedro Almodovar

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-Uskebasi-     7½ / 10  07/10/2011 15:13:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
COMMENTO SPOILEROSO

Non so se sia cosa buona o cattiva, ma quando ho visto il trailer del film ho pensato in ogni fotogramma: "Questo è un film italiano." Sensazione che non mi era mai capitata con un prodotto straniero.
E' il primo film che vedo di Almodóvar, e non me lo immaginavo così morboso, per non dire malato e grottesco. E' chiaro che "La pelle che abito" nasce dall'essenza del regista, da un messaggio riferito a se stesso per spiegare forse come ci si sente. Lui, che è una donna costretta ad abitare nella pelle di un uomo, nel film crea questa situazione ribaltando i sessi, probabilmente per far avere un impatto ancora più forte nell'uomo con forti pregiudizi. Il risultato è un film piacevole che si mantiene sempre su livelli discreti, ad eccezione dei minuti dell'uomo tigre, o meglio, di Tigrinho. Il presunto colpo di scena in realtà non esiste per 2 motivi. Il primo è che è molto prevedibile nel momento in cui inizia il flashback di Vicente; il secondo è perchè non voleva nemmeno essere un colpo di scena, infatti Almodóvar lo inserisce gradualmente rivelandolo tra l'altro molto presto, e da qui bisogna scegliere tra altre 2 considerazioni. La prima è che Almodóvar non sia capace a fare un colpo di scena; la seconda è che non lo voleva fare, ma voleva farci vivere la sofferta trasformazione di Vicente in Vera il più a lungo possibile, entrando in empatia con il personaggio. Io sono per questa seconda ipotesi.
Più che un thriller direi che è fantascienza, e Banderas più che un chirurgo è un taumaturgo.
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  20/10/2011 00:15:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro Uskebasi, un omosessuale NON E' UNA DONNA IN CORPO DI UOMO: quelli sono i transgender o transessuali che dir si voglia! Un gay o una lesbica si sentono rispettivamente molto uomini e molto donne (quindi stanno bene nel corpo che abitano!) ma sono attratti fisicamente e sentimentalmente da persone del proprio sesso. Ti correggo sia perché anche a me è sembrato un film sulla transessualità e sia perché, essendo gay come Almodovar, posso assicurarti che non mi sono mai sognato di voler diventare una donna: mi sento molto bene nel mio corpo maschile, credimi!
-Uskebasi-  20/10/2011 17:31:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti credo, ti credo.
Non credo però che sia una regola, ho sentito parlare spesso di anime rinchiuse in un corpo sbagliato che la natura ha scelto per loro, c'è chi la vive anche in questo modo. Intendevo questo, ed è una cosa molto più profonda, non volevo dire che ogni gay se potesse si farebbe operare per cambiare sesso. Sono convinto che Almodovar volesse toccare questo argomento di anima e corpo, lasciando stare i transessuali che è un'altra faccenda. Poi pensando al film, a chi l'ha fatto, e soprattutto al titolo (un'affermazione in prima persona), mi è difficile pensare che non sia un pensiero personale del regista; certo o incerto - temporaneo o definitivo, non lo so, ma comunque un suo pensiero. Poi posso pure sbagliare, credo semplicemente questo e spero di non aver offeso nessuno...
Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  23/10/2011 13:49:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' proprio come dici tu. E' esattamente il dramma delle persone transgender: sentirsi anime rinchiuse in un corpo sbagliato.
ferro84  08/10/2011 11:19:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Semplicemente perchè il cinema italiano è un concentrato di morbosità gratuita data dalla mente repressa dei nostri registi
-Uskebasi-  08/10/2011 14:33:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dici che è per questo?
No, credo che sia proprio a livello di telecamera e inquadrature nel trailer.