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LA PELLE CHE ABITO regia di Pedro Almodovar

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Pasionaria     8 / 10  29/09/2011 15:40:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L’ossessione di vendetta si trasforma subdolamente in passione, come energia negativa senza la quale la vita non ha più senso; ed insieme alla pelle sintetica prende la forma dell’amore, come incapacità dell’uomo di restare solo.
Così ancora una volta Almodòvar ci spinge dentro ad una storia morbosa e disturbante, narrandocela con inusitata raffinatezza, senza tuttavia abbandonare gli stilemi che gli sono propri: non tradisce lo spirito eclettico e le contaminazioni grottesche e surreali, parte dell’espressività visiva tipica almodòvariana. I colori cupi, accesi dall’immancabile rosso( sangue), il dettaglio sugli oggetti, la musica, accrescono l’inquietudine per la vicenda narrata e coinvolgono.
Pedro, pur maggiormente calibrato rispetto al passato, ci trasmette totalmente la propria passione per il Cinema: con la maturità ha raggiunto anche un’assoluta libertà di regia, libertà che gli consente di girare la storia che più lo ispira in un determinato momento della sua vita e di girarla senza pregiudiziali stilistiche, in totale libertà , appunto.
strange_river  29/09/2011 18:18:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, deciso. Ci vado :D
Pasionaria  29/09/2011 18:51:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora attendo il tuo commento :)
Marco Iafrate  29/09/2011 19:08:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bene, bene, il tuo voto mi conforta, forse tra un po' riesco ad andarlo a vedere. Qualcuno si dice deluso perchè "non è il solito Almodovar", non essere "soliti" secondo il mio parere è un valore aggiunto, soprattutto quando parliamo di un artista come Pedro.
Commento impeccabile.
Pasionaria  29/09/2011 19:39:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono d'accordo con te, Marco, non ripetersi è un valore aggiunto. E poi le sue caratteristiche da cineasta restano e, se le conosci bene, le trovi. Certo Almodòvar oggi è più equilibrato,si è raffinato, d'altra parte ha 62 anni e un esperienza da registra bella spessa, ovvio che la sua sensibilità visiva sia maturata.
L'unico appunto al film, forse potrebbe essere l'assenza di un'ironia più spiccatamente almodòvariana, l'ironia è esile e si nasconde fra le pieghe della storia.

jack_torrence  06/10/2011 15:24:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
D'accordo con voi sul "non ripetersi".
Anche se alla fine qui Almodovar secondo me si ripete...
Però quanto dice Rita, nel suo impeccabile commento, sulla libertà di girare quello che vuole come vuole, è verissimo e ammetto che questo film, pur con tanti difetti, lascia un turbamento e come un senso di vertigine su cui è il caso di tornare...
Pasionaria  06/10/2011 15:42:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho letto, Stefano, sul forum che il film ti ha deluso. Anch'io, ammetto da fan sfegatata del regista, sono rimasta inizialmente leggermente sbigottita. Pensandoci molto in seguito ho maturato ciò che esprimo nel mio commento e ne sono sempre più convinta, Pertanto ti consiglio di rivederlo per scoprire che questo lavoro è l'ennesima dichiarazione d'amore che Almodòvar fa al Cinema.